Il coronavirus ha intaccato le nostre certezze, le nostre abitudini, la nostra organizzazione di vita. Ha modificato il nostro vocabolario visto che gli Italiani ormai sono interessati tutto il giorno a saperne di più e purtroppo non parlano d’altro. La paura è tanta e solo la fiducia nella grande professionalità e umanità del personale sanitario rende meno drammatica la situazione. Al netto dei soliti furbi, che si qualificano da soli, il resto della popolazione ha accettato le direttive del Governo e il distanziamento sociale sembra essere diventato un punto fermo.
Intanto giungono le notizie sugli allestimenti in tempi rapidissimi, ai quali nel nostro Paese non eravamo abituati, di intere strutture o di reparti dedicati alla battaglia contro il Covid 19, in attesa del picco dei prossimi giorni sperando che le nuovi abitudini lo abbiano depotenziato.
Proprio riguardo alle strumentazioni e ai macchinari che servono nei reparti di terapia intensiva e che sempre di più serviranno nei prossimi giorni, abbiamo ascoltato Gianfranco Paulozza, uno dei responsabili commerciali della TecnoSoluzioni, azienda salentina con sedi a Corigliano d’Otranto e Mola di Bari, che da oltre 30anni si impegna in Puglia nella commercializzazione e nella assistenza di apparecchiature per diagnostica strumentale in ambito cardiologico, pneumologico, riabilitazione cardio-polmonare, medicina sportiva. Macchinari ‘Critical Care’, come vengono definiti, realizzati da importanti aziende multinazionali e generalmente destinati ai reparti quali Rianimazioni, Utic, Utin, Sale Operatorie, Reparti di Emergenza e Pronto Soccorso.
Dott. Paulozza, qual è la situazione in merito a queste apparecchiature che ci aiutano a sconfiggere il coronavirus? Sappiamo che le procedure di attivazione del nuovo Dea del Vito Fazzi di Lecce come Polo Anti Covid19 proseguono incessantemente, ma siamo certi di avere tutto postazioni ben attrezzate nel breve tempo?
Voglio dire innanzitutto che in queste situazioni di emergenza il nostro Paese riesce a tirar fuori il meglio di sè. Quello che stiamo attraversando è un periodo che ci segnerà sicuramente sul lato emotivo e comportamentale, ma i segnali che giungono dalla nostra Regione sono importanti. In questo periodo non abbiamo mai smesso di lavorare e nello specifico, mi riferisco a Lecce, i nostri tecnici operano senza sosta per consentire al nuovo DEA di partire senza trascurare ovviamente le altre richieste urgentissime che giungono alla nostra azienda».
Si parla molto dei ventilatori in questi giorni? Possiamo spiegare in parole semplici a cosa servono?
«I ventilatori sono apparecchiature fondamentali quando il coronavirus aggredisce, poiché la sua forza maledetta sta nell’attaccare la capacità respiratoria di chi si ammala. I pazienti vanno quindi intubati e ventilati per sostituire la respirazione naturale intaccata con quella artificiale».
Quanto costa un ventilatore?
«I costi vanno dai 20mila ai 30mila euro, a seconda della tipologia dello strumento».
Quali i tempi di consegna?
« Al momento i tempi di consegna sono stimati intorno ai 40 giorni».
C’è il rischio che i Paesi produttori, così come si dice stia avvenendo per le mascherine, impediscano a queste aziende di far pervenire i macchinari in Italia?
«Assolutamente no, poiché queste strumentazioni sono state acquisite nella Gara Consip. Purtroppo non sono tante e temo che si finiscano in breve tempo, poiché potranno acquistarle da tutta Italia al prezzo stabilito».
Ma c’è bisogno soltanto di ventilatori in queste strutture dedicate oggi al Covid-19 e che domani potranno essere presidi all’avanguardia?
«Il Sistema Sanitario Nazionale italiano non ha bisogno solo di ventilatori, assolutamente… C’è bisogno anche di altri strumenti che permettano diagnosi più immediate e monitoraggi a letto dei pazienti».
A cosa sta facendo riferimento?
«Parliamo certamente anche degli ecografi, fondamentale potrebbe essere il modello TE7. Anche questa apparecchiatura sarà utilissima quando questa emergenza finirà».
Perché?
«Gli ecografi hanno dei software in grado di misurare in tempo reale il ristagno di sangue nei polmoni, calcolano infatti precisamente l’afflusso ematico in entrata e in uscita. Possono essere azionati con comandi vocali e hanno sonde non invasive che non toccano mai terra e non si infettano in ambienti particolari in cui operano. Pensi che in Lombardia c’è stata una donazione di 200mila euro solo per acquistare un numero consistente di questo specifico ecografo, per le sue caratteristiche peculiari. Senza dimenticare poi i DPI…»
Già, i Dispositivi di Protezione Individuale…
Beh non dobbiamo sottovalutare l’importanza e l’utilizzo diffuso dei DPI. La questione è strategica. Mascherine, guanti, tute, caschi, tutto ciò che serve a preservare il personale sanitario che sta portando avanti una battaglia incredibile e che va assolutamente tutelato. Noi comunque ci siamo, siamo qui h24 per fornire la nostra professionalità e il nostro knowhow nell’utilizzo, nell’assistenza, nella formazione ecc..».
Grazie, allora per quello che state facendo
«Grazie anche a voi operatori della comunicazione. Vorrei davvero dire grazie alla redazione di LecceNews24 per tutto quello che state facendo dal momento che proprio ora più che mai abbiamo bisogno di essere costantemente aggiornati al netto delle fake che girano».
