È un dato di fatto: gli ultimi anni sono stati parecchio difficili sotto parecchi punti di vista. Dall’emergenza sanitaria alle crisi internazionali, sono stati pochi i momenti in cui gioire in maniera genuina. Anche le poche certezze sulle cosiddette belle stagioni stanno venendo meno ma, nonostante questo assunto, si può affermare con certezza che la primavera è arrivata. Cosa bisogna aspettarsi dai prossimi mesi?
Il cambio dell’equinozio di primavera
Si fa presto ad associare l’equinozio di primavera all’inizio della stagione primaverile e al giorno 21 marzo. In realtà, le cose non stanno più esattamente così da qualche anno: la complicità del cambiamento climatico e del surriscaldamento globale giocano la propria parte, ma se le temperature permettono di andare in giro con le più leggere camicie grandi in stile casual sempre prima del previsto, non è detto che sia stato questo fattore ad anticipare l’equinozi.
Qui già alcuni lettori potrebbero sorprendersi, perché l’equinozio di primavera non cade più nella canonica data del 21 marzo: è infatti stato anticipato al 20 dello stesso mese, già dall’ormai lontano 2007. Si tratta dunque di un’imprecisione che ancora coglie molte persone impreparate, probabilmente per un’abitudine ormai radicata e risalente ai primi studi degli anni scolastici.
È invece un dato di fatto che la data dell’equinozio sia una questione astronomica, piuttosto che un problema di calendario. È una cosa evidente con il cambio di stagione e con l’aumento delle ore di luce in confronto a quelle di buio: la primavera deve il suo inizio a un giorno, detto proprio equinozio, in cui il numero delle ore del giorno e quello delle ore della notte si equivalgono, per poi lasciare che le prime aumentino e le seconde si riducano. Il tutto, come è noto, porterà ai più caldi e lunghi giorni estivi, ma per quelli c’è ancora temp.
Cosa aspettarsi da questa primavera?
Se l’equinozio e il suo spostamento sono una faccenda puramente astronomica, legata alla caduta dei raggi solari sulla Terra, il surriscaldamento globale è una questione che coinvolge esclusivamente tutto il nostro pianeta. Le zone più esposte ai raggi solari tendono a scaldarsi sempre prima, e questo ha delle ricadute profonde su diversi aspetti della vita del pianeta e dell’esistenza umana.
Si deve infatti considerare l’arrivo anticipato dei mesi e delle temperature primaverili non soltanto come alla causa di una maggiore esposizione alle allergie di stagione, ma anche come a una vulnerabilità che interessa tutto il pianeta. Forse alcuni concetti spaventano ancora, come quelli relativi ai gas serra e al cosiddetto punto di non ritorno: se è vero che il livello di gas serra si è mantenuto costante, in realtà, negli ultimi 4 milioni di anni, è anche vero che le temperature si stanno evidentemente alzand.
Rispondere alla crescita dei deserti e alla riduzione dei ghiacciai naturali con la valutazione dei costi e benefici di un condizionatore può servire ad affrontare la singola estate, ma non aiuterà il pianeta quanto delle scelte consapevoli che tutti dovrebbero assumere, in termini di efficientamento energetico e riduzione delle emissioni di CO2.
In conclusione, descrivere la primavera come la stagione degli amori e delle allergie che, tra il bene e il male, sta iniziando sempre prima potrebbe non dare la giusta chiave di lettura di quel che sta accadendo al pianeta. È necessaria una maggiore consapevolezza collettiva, capace di arginare le conseguenze che l’azione umana ha innescato su tutto il globo. Significherebbe porre il primo, importante freno a una delle cause di emergenza più allarmanti del giorno d’oggi.