“Delitto di benvenuto”: Cristina Cassar Scalia ci regala un nuovo, indimenticabile, personaggio

Un delitto oscuro a Noto nel 1964, un commissario arrivato da Roma, una verità che nessuno vuole raccontare. “Delitto di benvenuto” di Cristina Cassar Scalia è un giallo d’autore profondo e magnetico

Ci sono romanzi che intrattengono. E romanzi che invitano al silenzio, alla lentezza, alla memoria. Delitto di benvenuto, il nuovo libro di Cristina Cassar Scalia, appartiene alla seconda categoria: è un giallo, ma è soprattutto un viaggio emotivo tra i segreti che si nascondono dietro finestre socchiuse e voci che si trasmettono di bocca in bocca, come preghiere o minacce.

Scipione Macchiavelli, il ‘paparazzo’ trasferito dall’alto

Archiviata, con l’ultimo libro, la comfort zone della celebre Vanina Guarrasi, la scrittrice comincia un nuovo capitolo che ha come protagonista Scipione Macchiavelli, un giovane commissario costretto a lasciare la Roma della «dolce vita» per Noto, dove trova ad accoglierlo una indagine “vecchio stile” molto più complessa di quelle a cui era abituato. La sua inchiesta, alla “Maigret”, lenta, metodica, ricca di introspezione e dettagli, si snoderà pagina dopo pagina tra pettegolezzi, dicerie e lettere anonime. Sullo sfondo, la Sicilia barocca: strade, chiese, cortili, palazzi e un’atmosfera che diventa un vero personaggio.

Un’indagine fatta di sguardi, silenzi, intuizioni

A Noto, dove “non succede niente” il direttore della banca locale scompare nel nulla. Poi viene ritrovato, morto, abbandonato come un segreto di cui nessuno vuole più parlare. Delitto di benvenuto non ti chiede solo di seguire un’indagine. Ti chiede di fermarti. Di osservare. Di respirare lentamente. E di ascoltare quello che la Sicilia – quella del 1964 – ha da raccontarti sottovoce.

L’indagine si muove lentamente, come si muoveva il tempo negli anni sessanta: tra caffè serviti in porcellana, lettere vergate a mano, passeggiate tra le vie bianche di calce e luce. Il commissario è affiancato da personaggi che sembrano usciti da un film: il maresciallo Calogero Catalano, leale e onesto; il brigadiere Mantuso, più cuore che mestiere; la farmacista Giulia Marineo, una donna fuori dagli schemi, forse troppo avanti per i tempi.

Un benvenuto che sa di promessa

Con Delitto di benvenuto, un giallo che emoziona, che affascina, che avvolge il lettore come una coperta leggera in una sera d’inverno, Cristina Cassar Scalia dà vita a un nuovo ciclo narrativo che promette molto più di una semplice serie di delitti risolti. Promette una lettura lenta, profonda, elegante. Promette personaggi a cui affezionarsi, storie che lasciano il segno, pagine che profumano di altri tempi.

Scipione Macchiavelli è un protagonista che non fa rumore, ma resta dentro. E questo romanzo è il suo modo di bussare alla porta del lettore. Un benvenuto, sì. Ma anche un invito a restare.