Una discarica a cielo aperto a due passi dall’area mercatale di Gallipoli, dopo un mese è ancora lì

“Il degrado ha vinto”. È passato un mese, ma la discarica a cielo aperto che gli incivili hanno creato a pochi passi dall’area mercatale di Gallipoli è ancora lì.

Tanti angoli del Salento sono ‘deturpati’ da discariche a cielo aperto, dove l’inciviltà degli sporcaccioni ‘regala’ brutte cartoline a chi, di passaggio, si imbatte in cumoli di spazzatura abbandonati. Senza contare i danni all’ambiente e agli stessi cittadini, che giocoforza sono costretti a sobbarcarsi i costi spesso onerosi per ripulire la sporcizia creata da altri. Così era accaduto anche a Gallipoli, dove un tappeto di rifiuti a pochi passi dall’area mercatale è stato il biglietto da visita per tanti, tantissimi turisti che hanno scelto la “Città Bella” per trascorrere le vacanze.

Era il 13 agosto, quando le segnalazioni di alcuni cittadini, stanchi di quello scempio, avevano raggiunto la nostra redazione. Segnalazioni a cui avevamo dato voce, anche perché quanto accaduto in via Vittorio Alfieri, un’arteria aperta al traffico dove si affaccia la pineta, sembrava un vero e proprio schiaffo alla bellezza e alla civiltà visto che, a pochi passi dal tappeto di rifiuti che invadono strade e marciapiedi, è attivo un centro di raccolta, messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale.

È passato un mese, più di 30 giorni, e nulla sembra essere cambiato. Anzi, se possibile, la situazione è addirittura peggiorata. Così, alcuni residenti ci hanno scritto di nuovo lamentando di sentirsi ‘soli’.

«Avevano promesso di intervenire – ci scrivono – ma questa mattina (16 settembre) come documentano le foto che vi alleghiamo i rifiuti sono ancora lì, in bella vista».

Non è solo un problema di decoro o di semplice pulizia, a meno di 100 metri dalla zona scambiata per una pattumiera sorgono diverse abitazioni (condomini e villette) e, come ci hanno raccontato, si stanno moltiplicando le segnalazioni di presenze poco gradite. Tanti gli scarafaggi e i ratti che hanno trovato nel degrado un habitat naturale.

“Ma l’incuria non la può vincere, all’incuria non ci si può rassegnare” avevamo scritto. Bene, l’incuria al momento sembra aver vinto la sua partita contro la bellezza.



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