Dolore, ricordi e rabbia. I compagni di classe creano una pagina per Lorenzo

I compagni di classe di Lorenzo Toma, 19 anni non ancora compiuti morto in una delle discoteche più gettonate del Salento, il ‘Guendalina’ di Santa Cesarea Terme, hanno voluto creare una pagina facebook. Tanti i messaggi di dolore affidati alla bacheca virtuale.

«Morto dopo aver bevuto qualcosa». Al momento questa è l’unica ‘spiegazione’ che si può dare della terribile tragedia avvenuta all’alba di domenica. Lorenzo Toma, 18enne di Lecce ha perso la vita così nel piazzale antistante il ‘Guendalina’ di Santa Cesarea Terme, secondo la rivista specializzata DjMag «da 20 anni un punto di riferimento per la house music», tanto da guadagnarsi il diritto di entrare nella classifica delle prime cento discoteche del mondo, lì dove aveva deciso di trascorrere insieme alla fidanzata e ad un’altra coppia di amici il sabato sera. La stessa discoteca che per una strana ironia della sorte ha in programma il «Cocoricò night», un appuntamento extra il 12 agosto a sostegno del noto locale di Riccione chiuso per quattro mesi dal questore dopo la morte di un sedicenne.
 
L’orologio segna le 8.00 del mattino quando il cuore del ragazzo, fresco di maturità e con il sogno di fare l’ingegnere, ha smesso di battere. Per oltre un’ora, i sanitari del 118 hanno tentato di rianimare il giovane, di restituirgli quella vita strappata improvvisamente e senza un perché, poi la resa. La generica dicitura “arresto cardiocircolatorio”, contenuta nel certificato di morte, però non basta a spiegare un simile ‘destino’. La verità su cosa sia realmente accaduto alle 6.00 del mattino, quando la pista da ballo era ancora piena e Lorenzo si è sentito male si cerca nell’autopsia, disposta dal sostituto procuratore Stefania Minnini. Nei video, girati da alcuni giovani, che saranno passati al setaccio a caccia di volti e particolari utili. Nei racconti di chi era con lui e in quella bottiglietta di plastica da un litro e mezzo che gli sarebbe stata ‘passata’, sempre che venga trovata.
 
Si cerca di capire se il malore sia stato causato dal freddo della bibita, da qualche sostanza che si trovava all’interno della bottiglia o dal mix con qualcosa che era stato precedentemente assunto, o semplicemente da un affaticamento determinato dalla lunga notte insonne.
 
Una cosa è certa: «Lorenzo non aveva grilli per la testa. Era un bravo ragazzo». Lo dimostra anche la pagina facebook creata da alcuni compagni di classe del 19enne diventata in poche ore un foglio virtuale dove lasciare messaggi di sconcerto e cordoglio, ma anche ricordi. Perché nell’era del web 2.0 e dei social, il dolore si esprime anche così, con un post, una foto, un ritaglio di giornale che racconta la tragedia. Il tutto per non dimenticare il sorriso di un ragazzo spento troppo presto. 



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