Un salentino a capo della Fidas di Puglia, Emanuele Gatto è il nuovo Presidente Regionale

Avvocato subentra nell’incarico a Mimina Sergi. Vincenzo Mastrolilli è stato confermato Vicepresidente, mentre il nuovo Tesoriere è Giovanni Coluccia.

Sono veramente emozionato e onorato della fiducia che tutte le Federate pugliesi hanno voluto riporre nella mia figura. Ringrazio tutti i delegati che hanno dimostrato un forte senso di appartenenza alla nostra Federazione” sono queste le prime parole del salentino Emanuele Gatto, poco dopo la sua elezione a capo della Fidas di Puglia, che si è svolta al termine dell’assemblea Elettiva, riunitasi nei giorni scorsi a Galatone.

Avvocato, già presidente di Fidas Leccese, è il nuovo Presidente Regionale, che subentra nell’incarico a Mimina Sergi.

“Il sistema trasfusionale regionale – prosegue Gatto – è a un punto di svolta e il compito fondamentale è quello di impegnarci sempre di più, giorno dopo giorno, nella promozione del dono del sangue e nella fidelizzazione dei donatori.

Questa è la nostra mission e non dobbiamo mai perderla di vista, giorno dopo giorno. Anzi dobbiamo impegnarci nel suo perseguimento con sempre più caparbietà e determinazione”.

Ad affiancare il nuovo numero uno un Consiglio Direttivo regionale rinnovato in parte e composto da: Marco Buzzerio, Angelo Manni, Giuseppe Manni e Corrado Camporeale in rappresentanza di FPDS-Fidas Bari; Demetrio Aresta e Antonio Mariano per FIDAS Leccese; Michele Tenace e Vincenzo Mastrolilli per FIDAS Dauna; Giovanni Coluccia quale rappresentante di Adovos Messapica; Gianmichele Mattiuzzo in rappresentanza di Fidas Taranto.

Il Consiglio, subito dopo la sua elezione, si riunito per la prima volta definendo anche gli altri importanti incarichi federativi. Vincenzo Mastrolilli è stato confermato quale Vicepresidente, mentre nuovo Tesoriere è Giovanni Coluccia.

“Colgo l’occasione – conclude Gatto – per ricordare a tutti l’importanza della donazione di sangue, specialmente in un periodo estremamente critico come quello estivo, da sempre caratterizzato da una condizione di grave carenza di emocomponenti in tutta la Regione”.



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