Con il passare dei giorni la situazione epidemiologica dell’Italia e delle singole regioni cambia sempre più velocemente, ponendo un punto interrogativo sull’evolversi della situazione. Siamo entrati nella seconda ondata di contagi, come previsto, e le nuove restrizioni per prevenire il peggio iniziano a farsi sempre più rigide per scongiurare il pericolo di un nuovo lockdown. Manca poco più di due settimane al 2 novembre ed arrivano le primissime informazioni su come sarà il giorno dedicato ai defunti.
Nessuna celebrazione nelle cappelle private o confraternali. Sono queste le disposizioni dell’Arcivescovo Michele Seccia che ha pregato i parroci e i rettori di invitare i fedeli a partecipare alle sante messe nelle rispettive comunità.
“Per quest’anno – scrive l’arcivescovo – fatte salve eventuali successive restrizioni del Governo, dispongo che non si celebri la santa messa nelle cappelle private e/o confraternali, atteso che non sarà possibile mantenere il necessario distanziamento sociale, e stabilisco che, nei cimiteri dei comuni della nostra arcidiocesi, le sante messe si svolgano solo all’aperto, in uno spazio congruo e con l’augurio che le condizioni meteorologiche lo consentano, oppure nella chiesa principale del cimitero, laddove sia possibile ed opportuno”.
Sarà un giorno del tutto diverso dagli anni passati il prossimo 2 novembre in cui si ricorderanno non solo, come consuetudine, i propri cari venuti a mancare ma anche tutti i morti a causa del. Covid-19 che, solo qualche mese fa ha fatto strage nelle zone più colpite dall’epidemia. Ancora nulla si sa riguardo gli accessi al cimitero ma sembra troppo presto per fare pronostici. La situazione si evolve giorno dopo giorno e di qui a 15 giorni, nulla è scontato o del tutto prevedibile.