
Il Salento può essere raccontato anche attraverso i suoi alberi, quei signori millenari scampati alla furia del tempo e soprattutto alla mano dell’uomo. Quei ‘monumenti’ imponenti che si scoprono quasi per caso, passeggiando tra i campi, raggiungibili solo da chi conosce bene questo lembo di terra. Non solo ulivi, quelli che oggi tocca difendere con forza dalla minaccia di un batterio invisibile (basti pensare che tra i sessanta milioni in tutta la regione, sei sono quelli monumentali) ma anche querce e lecci, solo per citarne alcuni.
Spesso ci sfugge che gli alberi monumentali possono rappresentare per il Salento un patrimonio di inestimabile valore, che ha tanto da “comunicare agli altri” e che di conseguenza deve essere “comunicato agli altri”.
Fortunatamente negli ultimi decenni abbiamo assistito ad una sorta di inversione di tendenza: il bisogno di riscoprire la propria “identità” ha scatenato una fervida riflessione storica che non si è sempre tradotta in interesse per la conservazione e la tutela delle testimonianze fisiche, che è anzi un fenomeno recente e limitato a pochi manufatti, quelli definiti “opere d’arte” e perciò considerati oggetti particolari, eccezionali, diversi da quelli di uso comune. Ma la più alta opera d'arte che l'umanità abbia mai ricevuto in dono è il territorio, un'opera che ha preso forma attraverso il dialogo tra l'uomo e la natura, nel tempo lungo della storia. Un albero non è forse la più bella opera d’arte naturale? Basti pensare che per ragioni ancora sconosciute moltissimi tronchi si sono modellati a tal punto da formare sulla loro corteccia veri e propri volti.
Per questo motivo è necessario un ‘Censimento degli alberi monumentali’. Perché se il futuro di questo patrimonio arboreo e di pregio è sempre più minacciato come dimostrano gli ultimi accadimenti, la risposta che tutta la comunità salentina deve dare è quella di scendere il campo. Basta semplicemente ‘segnalare’ la presenza delle piante monumentali in provincia di Lecce.
A tal proposito, questa mattina è stato presentato a Palazzo Adorno, il programma di iniziative in relazione al "Censimento degli alberi monumentali" (D. M. 28 ottobre 2014). Al progetto fortemente voluto da Italia Nostra – Sezione Sud Salento e Sezione Salento Ovest – hanno aderito con un protocollo d’intesa anche il Liceo Artistico Ciardo- Pellegrino di Lecce e l’Ufficio Scolastico Regionale per la puglia – Ambito territoriale di Lecce. Tutti insieme, insomma, per conoscere e promuovere questa ricchezza del Salento. Del resto l’unione ha sempre fatto la forza.
Si parte giovedì, 26 marzo alle ore 10.00 a Palazzo dei Celestini con il workshop ‘Gli alberi monumentali del Salento: beni da censire, tutelare, valorizzare’. Sabato, 28 marzo, questa volta alle Officine Cantelmo alle 9.30, tocca ad un incontro con gli studenti ‘Gli alberi monumentali del Salento: patrimonio ambientale e culturale di tutti’. Si chiude, domenica 29 marzo al Palazzo Comunale di San Cesario di Lecce con il Convegno ‘Gli alberi monumentali del Salento: tra criticità ambientali e programmi di tutela’.
Alla conferenza stampa hanno partecipato Antonio Gabellone, presidente della Provincia di Lecce, Jacopo Ristori, comandante del Corpo forestale dello Stato di Lecce, Tiziana Paola Rucco, dirigente del Liceo artistico Ciardo-Pellegrino di Lecce, Cosimo Manca, presidente della Sezione Salento Ovest di Italia Nostra e Marcello Seclì, presidente della Sezione Sud Salento di Italia Nostra.
Gli alberi secolari sono gli unici testimoni ‘viventi’ della antica storia del Salento, che ci costa difenderli?