La movida degli sporcaccioni: il tappeto di rifiuti del sabato sera leccese

Ancora una volta la movida del sabato sera di Lecce consegna una città piena di bottiglie, bicchieri e cartacce abbandonate per strada o sulle scalinate delle chiese. I residenti sono esasperati: ‘assediati da un malcostume diffuso e consolidato’.

Se vogliamo continuare a riempirci la bocca di cultura e barocco, allora forse è il caso di farci tutti un esame di coscienza, perché se quando viaggiamo tessiamo le lodi di una Lecce e di un Salento meraviglioso, capace di stregare e conquistare, poi in casa nostra non è ammesso deturpare barbaricamente ciò che ci circonda.
 
Il sabato sera nella movida di Lecce ci riconsegna, ancora una volta, un centro cittadino stracolmo di rifiuti ed escrementi: nelle principali vie del centro storico, infatti, a partire dalla tarda serata di ieri e fino al mattino di oggi, si presentavano come un terreno di guerra, condito da bottiglie, bicchieri, cartacce, mozziconi di sigaretta e molto altro.
 
Uno spettacolo indegno, decisamente in netto contrasto con le meravigliose bellezze architettoniche della città: piazzetta Santa Chiara e l’ex Convitto Palmieri ne sono l’esempio più lampante. Ma in tutta la parte storica della città, ci si imbatte in incuria e inciviltà. “Ieri sera intorno a mezzanotte – ci racconta un lettore – mentre transitavo nei pressi di piazzetta Tancredi, un giovane, che ho dovuto sonoramente redarguire, ha gettato una bottiglia di vetro frantumandola sul selciato e ho notato che non era l'unico”.
 
Una testimonianza, tra le tante, di cittadini e residenti che sono ormai stufi di vedere un centro storico assediato da un diffuso e consolidato malcostume. Effettivamente, camminare nel cuore di Lecce, soprattutto a notte inoltrate, è un po’ come affrontare un campo minato, uno slalom tra uno spumante e una birra. No, non offerta, ma depositata al suolo.
 
Fossero solo le bottiglie il problema! E si, perché se ci si inoltra nei vicoli più nascosti è facile incontrare vomiti, urina e altri escrementi. “Ho sollecitato più volte – prosegue il lettore – la necessità di pattugliare con personale a piedi o in bicicletta ma le uniche pattuglie che vedo sono quelle per fare multe”.
 
Marciapiedi, scalinante, sagrati delle principali chiese: tutto è buono per abbandonare il cocktail, tutto tranne i tanti cestini che ci sono e funzionano. “Mi auguro che il Comandate Zacheo della Polizia Locale raccolga questo invito di semplice prevenzione tesa a garantire l'attenzione ed il decoro che una città come la nostra merita”, conclude il lettore.
 
Siamo davanti a un problema di civiltà e di decenza che, in un modo o nell’altro, va risolto.



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