La situazione di difficoltà e in alcuni casi di vera e propria disperazione da parte dei dipendenti dell’azienda Tundo Spa per il mancato pagamento degli stipendi da oltre due mesi è arrivata oggi al suo culmine. In queste ore, infatti, nei pressi della Direzione Generale della Asl di Lecce, in Via Miglietta, è in corso ad oltranza il sit in di protesta dei lavoratori che hanno già sistemato le tende per far capire che se non saranno ricevuti e se non avranno adeguate rassicurazioni sono disposti a restare lì notte e giorno.
A prendere posizione l’Organizzazione Sindacale Cobas Lecce: «Prendiamo atto dell’impossibilità del datore di lavoro Tundo S.p.a., appaltatore dei servizi ASL, di erogare gli stipendi a tutti i lavoratori in servizio presso l’Asl di Lecce. Il futuro incerto dei lavoratori e le precarie condizioni di lavoro impongono un intervento urgente dell’A.S.L. di Lecce per salvaguardare il servizio svolto dal suddetto personale oltre che la qualità dei servizi svolti nei confronti del cittadino. Alla luce del mancato pagamento di tutti gli stipendi alla data odierna si chiede il pagamento diretto dell’Asl di Lecce del mese di agosto, settembre e ottobre 2020 per tutti i lavoratori Tundo S.p.a.».
Cobas chiede che si applichi l’art.30 del codice degli appalti, decreto legislativo n. 50 del 18 aprile 2016, che nello specifico, al comma 6, dispone che in caso di ritardo nel pagamento delle retribuzioni dovute al personale sia il responsabile unico del procedimento – e quindi l’Asl – ad invitare prima di tutto il soggetto inadempiente -in questo caso la Tundo S.p.a. – a provvedervi entro i successivi quindici giorni e poi, qualora questo non lo faccia a sostituirsi ad esso nei pagamenti salvo poi detrarre il relativo importo dalle somme dovute all’affidatario del contratto.
Ma il Sindacato non si ferma qui: «Altra richiesta Cobas avanzata all’Asl di Lecce è l’internalizzazione di tali servizi svolti dal personale autista e dagli operatori socio sanitari vista l’importanza che rivestono in campo sanitario sull’intero territorio salentino come previsto dalle Linee Guida regionali».