‘Il personale è stressato e rischia di commettere gravi errori’, il sindacato lancia l’allarme per Urologia al Vito Fazzi

Solo l’intervento immediato del management potrebbe disinnescare il minacciato stato di agitazione degli infermieri dell’ospedale leccese. La nota di Fsi – Usae.

Dopo il grido di allarme sulla sanità pugliese e salentina in particolare lanciato dal consigliere regionale Casili riguardo alle difficoltà del personale al Sacro Cuore di Gesù di Gallipoli,adesso è la volta del sindacato FSI-USAE che tramite il segretario territoriale Francesco Perrone porta alla luce le problematiche del reparto di urologia del Vito Fazzi di Lecce.

Anche qui, a detta dell’organizzazione che tutela i diritti dei lavoratori, l’eccessivo carico di lavoro e la scarsità degli organici potrebbero essere causa di una non corretta erogazione dei servizi sanitari nei confronti dei degenti.

‘Il personale, pur lavorando con la massima diligenza e professionalità in tali condizioni, è ovviamente impossibilitato ad assicurare un’assistenza priva di rischi per i pazienti, in quanto costretto a lavorare in una situazione di stress psicofisico insostenibile e dovuto dall’eccessivo carico di lavoro, tale da ridurre la lucidità nell’attività̀ assistenziale che può naturalmente essere causa di errori anche gravi, con un possibile aumento del contenzioso giuridico per la Ausl di Lecce’.

A mancare sono sia infermieri che operatori socio sanitari mentre le condizioni del reparto di Urologia sono al limite dell’implosione, con tassi di occupazione superiori al 110% a fronte di una dotazione organica tarata per un tasso di occupazione dell’80%.

‘Siamo dinanzi ad un utilizzo inappropriato del personale in servizio – prosegue Perrone – con richieste di effettuazione di turni di lavoro al limite, ed a volta anche, al di fuori  della legalità, che non è un fatto eccezionale di qualche giorno o settimana ma una costante normale, anche in considerazione delle UU.OO. di Urologia disattivate nella ASL di Lecce. A tal fine si precisa che con nota dell’11/03/2019 il Direttore F.F. e la Coordinatrice Infermieristica hanno provveduto a richiedere l’integrazione dell’organico con l’assegnazione urgente di almeno n.°2 CPS –Infermieri e n.° 3 Operatori Socio Sanitari, anche in considerazione del fatto che n°.6 Operatori di comparto godono dei benefici della Legge 104, senza avere a tutt’oggi nessun riscontro in proposito’.

Negli ultimi giorni addirittura  il tasso di occupazione di Urologia è salito al 120%; insomma la situazione dei degenti rischia di complicarsi seriamente anche perché nel reparto sono presenti solo 12 accessi per ossigeno e a tutt’oggi non esiste un Sistema moderno ed efficace per i lavaggi urologici continui.

Il problema per i pazienti, a detta del sindacato, non si esaurisce solo e soltanto con la scarsità del personale,  con la mancanza di turnazione di OSS, con il continuo demansionamento degli infermieri e la mancata sostituzione del personale assente per lungo tempo in malattia ma si acuisce anche per la presenza di letti ormai obsoleti e la mancanza di sollevatori per pazienti anziani.

Né poi risolve i problemi il fatto che i pazienti con patologie urologiche vengano sistemati temporaneamente in altri reparti: ‘Il fatto che l’attività di extra locazione dei pazienti in diversi reparti sia ormai prassi consolidata, fa dedurre alla scrivente, che non si tratti di un episodio epidemiologico emergenziale quanto piuttosto di una carenza organizzativa ma anche strutturale di posti letto in provincia di Lecce, almeno per alcune specialità, per cui sarebbe opportuno che il management si facesse carico una volta per tutte di affrontare tale situazione, convocando apposito tavolo di confronto come richiesto dalla scrivente O.S.,con il Direttore Medico di Presidio ed il personale di comparto interessato’.



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