Medico di base per i senza fissa dimora, arriva la proposta di legge in Regione Puglia

Ora è ufficialmente depositata in Regione Puglia. La norma che prevede il Medico di base per le persone senza tetto, senza fissa dimora è Proposta di Legge.

In Emilia Romagna c’è già ed è la prima legge regionale d’Italia, in Puglia ci si avvia sulla stessa strada, quella che prevede il medico di base per i senza fissa dimora e che tutela la salute dei senza tetto che sono sempre più.

Il testo, proposto dal consigliere dem Antonio Mumolo (Avvocato di strada), era già stato al centro di una iniziativa legislativa a livello nazionale, che però non era andata a buon fine, e ha visto così intraprendere la strada dell’applicazione regionale, diventando la legge Mumolo.

“Se c’è qualcosa che ci ha insegnato il Covid è che il diritto di curarsi è un diritto collettivo, anche per garantire la salute di tutti” spiega, infatti, il firmatario del ddl.

Le persone senza dimora, proprio perché non hanno possibilità di curarsi se non recandosi al pronto soccorso, non sono state seguite in modo adeguato durante la pandemia.

In Puglia, la pdl Metallo

Dello stesso avviso il consigliere di centrosinistra, Donato Metallo che la scorsa settimana, insieme all’aiuto dei suoi collaboratori, ha depositato la proposta di legge in consiglio regionale della Puglia.

“Sono felice perché tantissimi sono i Consiglieri che hanno controfirmato, che hanno sposato questa battaglia. La proposta sarà discussa, appena avrà il visto tecnico e contabile dalla Commissione Sanità e poi potrà passare in aula” spiega Metallo.

“Passo dopo passo, cerchiamo di garantire diritti a chi non ne ha, a chi a volte non ha neanche voce per farsi sentire.”

Il novero delle persone che vive in strada, infatti, è, cambiato. Fino a vent’anni fa erano soprattutto persone con problemi di salute, alcolismo e tossicodipendenza.
Oggi i senza fissa dimora sono persone diventate povere: padri separati che non riescono a mantenersi, imprenditori falliti, pensionati con assegno al minimo che non riescono a pagare affitto e bollette; tutte persone che vengono cancellate dall’anagrafe e, di conseguenza, perdono il diritto alla salute.

“Anche questa legge sarà dolce come una carezza, saprà essere forte e giusta, dura come ogni destino cambiato” dice ancora il consigliere ringraziando chi lo ha ispirato ad proporre l’idea e tutti coloro, tra volontari e associazioni, che già lavorano in questo senso e offrono grande partecipazione a portare avanti il progetto.