Si inaugura a Lecce lunedì 22 maggio, presso l’UniSalento Community Library (Museo dell’Ambiente, edificio K- Campus Ecotekne), la personale esposizione d’arte contemporanea di Francesco Danieli dal titolo “Nguacchi”, mostra a cura di Cristina Mitola, e che si concluderà venerdì 16 giugno.
Venti le opere esposte per sei settimane continuative, lavori originali per soggetto, tecnica e cromatismi, chiaramente riferibili allo stile eclettico dell’Autore: natura e scorci urbani, sacro, profano ed erotico; olii su tela, carboncini acquerellati su cartone telato, carboncini su cartoncino artistico acquerellati al caffè Quarta. Tecnica, quest’ultima, che negli ultimi due anni ha reso Danieli pittore apprezzato in Italia e all’estero, con quadri dovuti al suo pennello e confluiti in collezioni statunitensi, tedesche e svizzere.
I dipinti di Francesco Danieli (nato a Galatone nel 1981, e noto a molti come Mesciu Cicciu), sono carichi di rimandi allegorici che dimostrano le competenze simboliste dell’Autore, storico e iconologo di chiara fama, che è tra gli intellettuali più stimati e prolifici nel Salento degli ultimi due decenni.
Tra i lavori esposti, una grafite e una sanguigna acquerellate al caffè, realizzate a quattro mani con l’artista Pamela Blago, salentina di origine e milanese di adozione. Un’occasione che gli amanti dell’Arte non possono lasciarsi sfuggire.
“Sogno di Giuseppe”: le altre opere di Francesco Danieli
Francesco Danieli, nato a Galatone nel 1981, è ritenuto uno dei principali iconologi italiani viventi, tra i più accreditati studiosi del significato più profondo delle immagini e dei simboli, con tenute di conferenze in Italia e all’estero. La formazione classica e la propensione manuale e artistica, coltivata fin da bambino, lo includono tra gli ultimi custodi dell’antica arte delle volte “a stella” salentine, artigiano e restauratore titolare di impresa tra i più noti nel panorama edile del Salento centrale.
Pittore apprezzato, è suo il “Sogno di Giuseppe”, opera naif a olio su tavola che costituisce la pala d’altare della chiesa di San Giuseppe allo Spisàri a Galatone. Al suo pennello si devono numerosi dipinti sacri per edicole votive sparse nelle campagne leccesi o per abitazioni private. Sua particolare peculiarità la tecnica del carboncino acquerellato al caffè – su tela o su cartoncino – con smalti e velature a pastello. Paesaggi salentini e olivi, ritratti o figurativi al caffè, quasi sempre carichi di profondi significati allegorici, sono in collezioni private in Italia e all’estero (Svizzera, Germania, Stati Uniti d’America).
“Quello che salta subito agli occhi, osservando i dipinti di questa eccellenza salentina, è proprio il profondo legame con la sua terra natia. Questo amore per il territorio si percepisce anche attraverso il materiale prevalente con cui dipinge le sue opere: il caffè, linfa vitale per ogni salentino. È proprio grazie al caffè e al carboncino che oggi le sue opere sono facilmente riconoscibili e riconducibili a lui.” Pamela Blago
“Se non conoscessi da tempo Francesco Danieli e la sua incredibile versatilità artistica, che si muove senza difficoltà dalla saggistica alla letteratura, dalla musica all’oratoria, dal teatro alla pittura, penserei di essere davanti alle opere di chi vive dell’estro di “sola pittura”, tanto sembra naturale la mano che tesse le linee alle forme di ogni soggetto rappresentato […]” Mauro Bortone
“Non si incorre in errore affermando che non si può avere contezza dell’opera di Francesco Danieli esulando dal pensiero di come essa sia una vera e propria coagulazione del suo spirito eclettico che è tale da fargli concepire cose fatte veramente ad arte.” Vincenzo D’Aurelio
