Normativa anticovid e movida leccese, due mondi paralleli

Giusto sospendere l’attività di un locale a causa della moltitudine di gente che si assembra, ma spesso ci si trova di fronte a fiumi di persone che passeggiano senza distanziamento per le strade.

Dopo la chiusura preventiva per cinque giorni, le autorità hanno preso la decisione di prolungare la sospensione del “Maestrale” di Otranto, a causa dell’emergenza del Covid-19, per la durata di un mese.

A distanza di pochi giorni dalla decisione, che ha riguardato il noto locale della movida idruntina, sito su Lungomare degli Eroi, poco distante dal centro storico, sono numerose le controversie sollevate, in netto contrasto con la realtà che ci circonda negli ultimi mesi.

Non è tardata ad arrivare, infatti, una segnalazione, per portare all’attenzione di tutti le varie situazione incresciose che spesso si vengono a creare per le vie dei vari centri storici, a partire dal capoluogo, ma che interessano anche altri comuni salentini.

Giusto che si decida di sospendere l’attività di un locale a causa della moltitudine di gente che si assembra intorno, ma su questo punto occorrerebbe fare maggiore chiarezza, perché, se è vero che quando le norme e le regole vengono infrante e le attività all’aperto vengono interrotte a causa di assembramenti, avviene, poi, che ci si trovi di fronte a fiumi di persone che passeggiano per le stradine delle città, con zero distanziamento, senza che si possano prendere provvedimenti.



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