
Era il 31 maggio 1999 e noi c’eravamo con microfoni e telecamere a testimoniare un’impresa storica, la chiusura della litoranea adriatica nel tratto in cui attraversava la Riserva naturale delle Cesine, gestita dal WWF. Un luogo magnifico fatto di mare, laghi, boschi, pinete, in agro di Vernole, ecosistema perfetto e habitat privilegiato di una fauna straordinaria.
4 km di bretella per aggirare l’oasi, per non disturbare gli animali e mettere al riparo un luogo di natura unico.
Non è bastato a scongiurare gli incendi, memorabili quelli del 2007 e del 2018, ma almeno si evita di stressare la riserva con il passaggio costante di autovetture, specie nel periodo estivo.
La litoranea ha cambiato percorso per 4 chilometri, attraversando campagne esterne al perimetro delle Cesine e lasciando a volpi e faine l’intero territorio.
Lungo la strada, ormai, su una carreggiata di 6 metri a doppio senso di marcia ne restano visibili solo un paio. Fogliame, aghi di pino e vegetazione bassa si stanno riprendendo la loro casa.