Pasqua, un passo verso la speranza. D’Ambrosio:’C’è tanto sommerso di bontà, cercatelo’

L’arcivescovo metropolita di Lecce, Domenico D’Ambrosio, invia un messaggio di speranza attraverso le colonne di Leccenews24.it:’Tante emergenze, ma anche tanto sommerso di bontà’.

Con ogni probabilità, in questo giorno speciale potremmo apparire un po’ troppo presi dall’organizzare il pranzo con i parenti o – verosimilmente – la giornata successiva per una scampagnata all’aperto (sperando nel bel tempo). Pochi forse si soffermano sul concreto significato della Pasqua, principale festività del cristianesimo. Un’occasione per ragionare sul mistero cristiano non solo in senso teologico. Perché se di ‘passaggio’si tratta  – dalla morte alla vita eterna – allora è bene che tale concetto venga meglio applicato anche da noi, semplici cittadini, nella nostra esistenza terrena. Come? Semplice, attraverso piccoli gesti quotidiani. Per l’appunto ‘passare’ da uno status di cinismo, oggigiorno fin troppo diffuso, ad un altro di misericordia e perdono. 
 
C’è tanto bisogno di empatia. Mettersi nei panni della persona sofferente, aiutandola. Del resto l’arcivescovo metropolita della diocesi di Lecce, Domenico Umberto D’Ambrosio, durante la Via Crucis diocesana – tenutasi nella Domenica della Palme –  nel proprio discorso conclusivo affermò che noi tutti siamo chiamati ad usare “l’unguento dell’amore” nei confronti dei nostri fratelli in difficoltà, portando sempre alta la ‘bandiera’ della speranza. Ed è proprio il Padre della Chiesa leccese, attraverso le colonne di Leccenews24.it, a ribadirlo in occasione della festività cristiana per eccellenza:«Un operato importante il vostro – sostiene Mons. D’Amborsio – ma l’augurio principale è che siate veramente a servizio della comunità, affinché quest’ultima apra gli occhi di fronte a tante emergenze e situazioni che spesso mettete in prima pagina nelle vostre news, sebbene a molti sfuggano».
 
«Ogni tanto vado a leggervi – prosegue – e vedo che parlate anche di me. E lo fate bene. Dunque devo ringraziare. Ad ogni modo, il vostro importante mestiere deve rendere consapevoli di ciò che è la vita reale, con tanto di speranze, conflitti e drammi. Forse vengono evidenziate più le sconfitte rispetto agli episodi positivi, ma sarebbe anche bello se andaste alla ricerca del buono. Perché la gente abbisogna di segni di speranza».

«C’è tanto sommerso di bontà che, portata a conoscenza delle persone, diventa un motivo per risollevare loro un po’ il morale, senza solo piangersi addosso. Mi piacerebbe – conclude il vescovo – che il vostro lavoro mirasse a questa ricerca, magari facendo crescere l’ottimismo della regione e della nostra città. Perciò grazie, auguri e buon lavoro».



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