Paziente di 87 anni aggredito dal suo medico a Calimera. La Asl: ‘È sospeso dal servizio’, l’Ordine: ‘Atto vile’

La Asl di Lecce, su mandato della Direzione Generale, ha immediatamente sospeso dal servizio, in via cautelare, il medico coinvolto. In mattinata i Carabinieri lo avevano deferito in stato di libertà

«La Asl di Lecce, su mandato della Direzione generale, ha immediatamente sospeso dal servizio, in via cautelare, il medico coinvolto (sia dalla medicina generale che dalla continuità assistenziale di Santa Cesarea Terme), attivando tutte le procedure per la revoca definitiva della convenzione».

Giungono i primi provvedimenti della Asl di Lecce nei confronti del medico che nella giornata di ieri ha aggredito con violenza un suo anziano paziente al termine di un alterco che ha avuto inizio in ambulatorio e si è concluso per strada, nei pressi della Villa Comunale del centro griko.

Del resto, hanno destato raccapriccio e indignazione le immagini di un video virale – che Leccenews24.it ha scelto volutamente di non pubblicare – in cui si vede l’uomo anziano essere prima spintonato a terra e subito dopo preso a calci.

Nella mattinata di oggi, intanto, i Carabinieri della Stazione di Calimera hanno deferito in stato di libertà per lesioni personali aggravate, il camice bianco di medicina generale, convenzionato con il sistema sanitario regionale. Si era in attesa di sapere quali sarebbero state le decisioni dell’Azienda Sanitaria Locale. E le decisioni, anche gravi, come era giusto che fosse, sono arrivate.

«Quello che è accaduto ieri a Calimera, l’aggressione da parte di un medico di medicina generale ai danni di un paziente di 87 anni, è di una gravità inaudita. La Asl di Lecce ha messo in campo tutte le iniziative utili per accertare i fatti e sanzionare in maniera categorica l’accaduto. Al paziente aggredito va tutta la nostra solidarietà e il nostro supporto. L’accaduto non fa onore ai tanti medici di famiglia che con abnegazione, anche a costo della vita, curano i pazienti presso i loro domicili in piena emergenza epidemiologica».

L’intervento dell’Ordine dei medici

Sul gravissimo episodio è anche intervenuto l’Ordine dei Medici di Lecce per stigmatizzare l’accaduto: «Tutta la comunità medica salentina rimane basita, addolorata e profondamente offesa dal vile comportamento di un individuo iscritto al nostro Ordine professionale – che ha selvaggiamente aggredito un inerme cittadino, vicino ad uno studio medico a Calimera. L’offesa non è solo nei confronti di quest’ultimo, cui esprimiamo tutta la nostra solidarietà (espressa personalmente dal sottoscritto, recatosi a testimoniare la vicinanza di tutti i Medici leccesi, insieme al Sindaco di Calimera), ma è anche una gravissima offesa ai danni di tutti i Medici (e a quelli della prima linea nel territorio e in ospedale in particolare), che in questi giorni difficili stanno sacrificando tutto e spesso la loro stessa vita per una professione di servizio.Abbiamo interessato doverosamente la Procura della Repubblica e abbiamo intrapreso l’iter disciplinare dovuto, che sarà il più possibile rapido e severo».

Le dichiarazioni della Sindaca di Calimera, Francesca De Vito

«È un inqualificabile superamento del limite, da ogni angolazione si voglia osservare quanto accaduto. Reputo il comportamento del dott. Refolo indegno e riprovevole, già in riferimento a qualsiasi cittadino, ancor più nel suo ruolo di medico preposto a tutelare la salute di un’intera Comunità. Tanto più in un momento così straordinariamente difficile per ognuno di noi e per la convivenza sociale. Esprimo solidarietà e vicinanza al nostro concittadino, vittima dell’aggressione, sottolineando come, trattandosi di persona anziana, avrebbe dovuto, semmai, essere destinatario di particolare cura, attenzione e dedizione. Sto seguendo la vicenda sin dalle ore successive all’accaduto e sono per questo in contatto con le Forze dell’ordine e con la Asl. Auspico una risoluzione tempestiva per il bene di tutti».

Le parole di Luigi Mazzei, coordinatore provinciale di Puglia Popolare

«I medici non sono questi. Sono coloro che stanno combattendo in prima linea contro un mostro come il COVID-19 mettendo a repentaglio la loro incolumità. Sono coloro che hanno perso la vita per tentare di salvare le vite umane.
Questa violenza non può appartenere a chi ha fatto il giuramento d’Ippocrate “di prestare in scienza e coscienza la mia opera..”. Esprimo la mia più ferma condanna!».



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