Parcheggiare non significa dover bloccare una strada

Per il parcheggio di uno si bloccano venti automobilisti. I parcheggi a raso sono diventati un problema ovunque. Spesso il traffico va in tilt proprio per la ricerca del parcheggio. Vediamo perché

Lecce-parcheggio (Ph. Angela Morelli)

Eccolo, è lui. È pronto, ha messo la freccia, adesso dobbiamo tutti aspettare la sua manovra di parcheggio, e i suoi tempi.

Eccone un altro, prova ad entrare con una berlina là dove è appena uscita una utilitaria, è un problema di spazi, ma egli vuol verificarlo di persona e a spese degli altri, del loro tempo e della loro pazienza.

Parcheggiare non è un diritto, se questo produce un danno a tanti altri, e non è solo questione di buona educazione, è questione di regole. Ci vorrebbe una norma in grado di impedire la sosta delle autovetture in mezzo alla carreggiata. La necessità del parcheggio, infatti, non giustifica il blocco della circolazione.

Figuriamoci quando troviamo ferma per strada l’auto di chi sta aspettando comodamente l’uscita dal parcheggio di un’altra macchina, con conducente e passeggero che prima di liberare il posto auto devono (giustamente) caricare, borse, buste, pacchi o addirittura passeggini, e noi tutti in fila, dietro, ad attendere la manovra che deve consentire all’aspirante parcheggiatore, in sosta duratura, di mollare finalmente la sua vettura.

Tutto questo moltiplicato per dieci, cento, mille, in tutte le strade del centro, tutti i giorni.

È troppo anche per chi ha una fabbrica di pazienza.