Criticità per il trasferimento al Pronto Soccorso del Dea, Cisl Fp: “Più che in ospedale sembra di essere al mercato”

Parlano Fabio Orsini, Segretario generale Cisl Fp Lecce e Antonio Piccinno, Coordinatore Provinciale Sanità Cisl Fp, che mettono in evidenza i problemi della struttura.

Tante, troppe le criticità legate al trasferimento presso il Pronto Soccorso del DEA del ‘Vito Fazzi’ di Lecce. E così la Cisl Fp – Coordinamento Sanità ha scritto una nota per segnalarle al Direttore Generale dell’Asl di Lecce, al Direttore Sanitario, allo Spesal, al Nucleo Carabinieri NAS, al Direttore Medico P.O. Fazzi, al Prefetto di Lecce, al Garante per la Tutela della Privacy, al Capo Dipartimento Salute e Benessere Animale della Regione Puglia.

«Tali criticità di degenza – affermano Fabio Orsini, Segretario generale Cisl Fp Lecce e Antonio Piccinno, Coordinatore Provinciale Sanità Cisl Fp – non possono essere gestite dalla struttura del DEA visto il bacino di utenza di una struttura di 2° livello, tantomeno non possono essere gestite adeguatamente presso lo stesso Dea con l’organico al momento presente, considerando anche la gestione di un pronto soccorso Covid presso il Plesso Centrale e la gestione dei pazienti Covid in attesa di collocamento».

Planimetria sbagliata e improvvisazione

“È del tutto evidente che l’attuale planimetria e l’organizzazione degli ambienti del Pronto Soccorso presso il DEA siano del tutto inadeguate”, fanno sapere dal sindacato con una nota.

L’improvvisazione regna sovrana nei percorsi dedicati, dal momento che l’unico tramite di collegamento tra il plesso centrale del Vito Fazzi e il P.S. DEA presso la nuova struttura è un corridoio da dove transita di tutto, in un senso e nell’altro di marcia. Più che un corridoio ospedaliero sembra essere nella via centrale di un mercato rionale. Già, perché proprio da quello stesso corridoio di collegamento passano gli utenti/pazienti, oltre a vitto, strumentari e personale, il tutto moltiplicato per centinaia di persone nello stesso momento che unitamente e promiscuamente convergono in un imbuto naturale, vista l’ubicazione, che sarebbe l’Accettazione interna al DEA per lo smistamento dei vari codici di urgenza”.

Errata ubicazione del triage

“Infatti, con l’ubicazione del Triage – prosegue il comunicato – posizionato presso l’ingresso del Pronto Soccorso Dea si è riscontrato un costante ed inevitabile transito di medici consulenti che afferiscono presso altri reparti, trasporti di pazienti da altre unità operative, trasporto dei carrelli del vitto e biancheria, trasporto di pazienti anche barellati dimessi da altre unità operative, visitatori dei pazienti degenti ecc…

Tale movimentazione di pazienti, personale sanitario e utenti esterni e interni, senza nessun filtro all’ingresso che, converge simultaneamente presso il Front Office dell’accettazione, causa frastuono tale da arrecare grave disagio agli operatori e agli utenti afferenti, che sono costretti a urlare – proprio come avviene in un mercato – per interfacciarsi con gli infermieri di triage facendo venir meno ogni qualsivoglia tutela della privacy. I disagi sarebbero anche dovuti alla presenza delle porte scorrevoli apribili dall’esterno e dall’interno senza alcuna possibilità di controllo da parte degli

operatori. Va detto che le criticità crescono a livello esponenziale – conclude il sindacato – a causa dell’aumento degli accessi, vista la centralizzazione di pazienti con problematiche croniche, difficilmente dismissibili per mancanza di posti letto o per carenza di un numero adeguato di posti letto in reparti di lungodegenza e che dovrebbero, invece, essere gestiti in altre strutture del territorio associato alle dismissioni”.



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