E’ partita oggi all’Iis ‘Antonietta De Pace‘ di Lecce guidato dalla dirigente Silvia Madaro Metrangolo la due giorni del progetto ‘Con la scuola‘ targato Snam, Luiss, Confindustria, Anp – Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola. Si tratta di un progetto di formazione rivolto a docenti e dirigenti e finalizzato a migliorare l’esperienza educativa, interessando, coinvolgendo e motivando studentesse e studenti.
Migliorare la scuola si può, migliorare la scuola si deve. E’ questo il messaggio che il team di formatori (composto da Francesca Traclò, Ottavio Romano, Daniele Di Ianni, Carla Favazza, Chimera Poppi e Alessandra Stabile) ha voluto subito far passare a chi ha frequentato il corso. Se la scuola vuole migliorare deve cambiare la relazione con gli studenti, alla luce non di astruse teorie fantascientifiche bensì delle conoscenze che si sono sedimentate negli ultimi decenni in una realtà complessa come quella che viviamo.
La scuola deve partire dall’assunto che nelle aule si formano i cittadini che saranno chiamati a decidere la realtà e non a subirla. Compito della scuola deve essere quello di sviluppare e implementare continuamente competenze trasversali e life skills. E per far ciò occorre che i docenti e i dirigenti siano fomati, nella consapevolezza che la formazione non è una bacchetta magica che modifica immediatamente ciò che tocca. La formazione è piuttosto un processo di trasformazione che richiede tempo, passione, senso critico, voglia di mettersi in gioco. Già, bisogna avere voglia di mettersi in gioco, di lasciare la propria comfort zone dietro la cattedra per abbracciare sfide aperte in alto mare.
Del resto se la scuola non migliora malgrado le tante riforme che l’hanno attraversata (negli ultimi decenni spesso una ad ogni cambio di governo) è molto propbabile che la difficoltà più incidente sia proprio quella di una sorta di incapacità a trasferire ai ragazzi competenze trasversali.
La scuola non è azienda ma è certamente un’organizzazione complessa che ha uno scopo comune. E come tutte le organizzazioni deve centrarsi sui destinatari della propria azione. Trascurarli per pigrizia o inadeguatezza è un errore gravissimo, tanto più se si ‘maneggia’ una materia meravigliosamente sensibile.
Per questo nell’approccio formativo del progetto ‘Con La Scuola’ si applica la metodologia HCD, ovvero human centered design. Tutto ciò al fine di realizzare una formazione non autoreferenziale ma con un obiettivo preciso da raggiungere, una scuola, come dicevamo, più orientata all’offerta, più orientata ai fruitori, più orientata al tempo che viviamo.
A chiederlo alla scuola sono i dati drammatici sulla dispersione. Per combattere la dispersione bisogna cambiare rotta, bisogna cambiare mentalità, metodologia di insegnare, metodologia di trasferire il sapere. E bisogna farlo in equipe, mai pensare che un solo docente possa cambiare i destini del mondo. La formazione è un gioco di squadra in cui tutti devono essere coinvolti in un circolo che non si ferma e si autoalimenta.
L’obiettivo è quello di trasferire saperi veri, certificare competenze reali non false. I programmi spesso sono la ‘coperta di Linus’ della scuola italiana, dietro i quali si nasconde una pigrizia al movimento verso i tempi nuovi e verso i nuovi alunni, gli alunni di generazioni sempre più nuove. Ma i famosi programmi sono stati aboliti dal 2011, non ci si può nascondere dietro i programmi se si vuole costruire una società migliore. Se si vuole costruire una società che metta al bando l’abbandono scolastico.
Bisogna creare contesti diversi di apprendimento, diversi da quelli che abbiamo adesso. E bisogna puntare a capire la differenza che c’è tra capacità e competenza per orientare la rotta del sapere.
Un modo nuovo di pensare alla scuola che piace a noi di Leccenews24 che nella nostra rubrica School River, guidati dal prof. Alessandro Macchia, stiamo facendo un viaggio tra i vizi e le virtù del sistema scolastico italiano.
Il percorso del progetto formativo ‘Con la Scuola’
L’obiettivo del percorso è quello di supportare il gruppo dei docenti di un consiglio di classe a realizzare un’esperienza educativa che motivi studentesse e studenti, valorizzi le differenze di ognuno e li accompagni a conoscere le proprie specificità e talenti.
Seguendo i principi del Learning Experience Design (LX design) e dell’Universal Design for Learning (UDL), i docenti imparano a progettare un processo di apprendimento centrato sulle esigenze dei ragazzi e orientato al raggiungimento di obiettivi in termini di conoscenze, capacità e competenze.
Elementi centrali:
– “osservare senza giudizio” per accompagnare studentesse e studenti nella loro crescita educativa e dar vita ad un “patto educativo” motivante;
– Riconoscere le emozioni: creare un terreno fertile su cui costruire una relazione educativa basata sulla fiducia;
– valorizzare il feedback formativo;
– ideare materiali didattici e pianificare ambienti di apprendimento adatti allo sviluppo delle competenze;
– imparare a eseguire una valutazione iniziale, formativa e sommativa;
– imparare a gestire al meglio il lavoro di gruppo.