Il Tribunale di Brindisi accerta la prescrizione dei contributi previdenziali e condanna Agenzia della Riscossione al pagamento delle spese legali.
È stata resa nota in questi giorni la sentenza n.578/2022 che ha annullato una serie di atti esattoriali relativi a contributi previdenziali per oltre 130mila euro richiesti a un imprenditore di Carovigno.
Il contribuente, difeso in giudizio dall’Avvocato Matteo Sances, è riuscito a far accertare la prescrizione quinquennale delle pretese e a far condannare anche l’Agenzia della Riscossione a pagare le spese legali.

In merito a ciò, il Vice Presidente Nazionale di Movimento Consumatori, Bruno Maizzi, fa sapere che “Il contribuente, da sempre vicino alla nostra associazione, è riuscito a far accertare nel processo la prescrizione quinquennale delle pretese e a far condannare l’Agenzia della Riscossione a pagare le spese legali. Ringrazio, dunque, tutto lo staff della nostra sezione di Maglie e in particolare il suo Presidente, Antonio Sorrento, per aver dato il supporto necessario al contribuente”.
Secondo i giudici infatti “… è fondata l’eccezione di prescrizione sopravvenuta del credito di cui alle cartelle. Nella specie, invero, dalla data della notifica indicata nell’estratto non risulta esser intervenuto alcun tempestivo atto interruttivo della prescrizione”.
Secondo la Cassazione, infatti, la prescrizione dei contributi previdenziali è improrogabilmente di 5 anni e una volta prescritti l’Inps non può in nessun caso accettare i pagamenti dai contribuenti (sent. Corte Cass. SS UU n.23397 del 16.11.2016).
