L’uso di internet è sempre più diffuso tra gli italiani, che si connettono quotidianamente per svolgere diversi tipi di attività sia di comunicazione e lavoro che di semplice svago: è quanto emerge da una recente ricerca effettuata da Deloitte, che pone l’accento anche sui timori degli stessi utenti per la propria privacy.
Social e instant messaging al top: più del 70% li usa ogni giorno
Grazie alla disponibilità di dispositivi sempre più facili da usare e accessibili a tutti, internet è ormai alla portata di ogni tipologia di utente e ciò sta facendo lievitare anno dopo anno la percentuale di coloro che utilizzano regolarmente i servizi digitali da PC e mobile: è ciò che evidenzia l’indagine Deloitte riguardante i trend di consumo più recenti sul web.
In particolare, la ricerca mostra come su un campione di 2mila individui appartenenti a fasce di età anche molto differenti – tra i 18 e i 75 anni – la percentuale di coloro che usano regolarmente app di messaggistica istantanea e social network sia ormai arrivata al 73%, mentre la visione di contenuti raggiunge addirittura una quota pari quasi all’80% degli intervistati. Quest’ultima tendenza è resa evidente anche dall’aumento degli abbonati ai servizi SVOD (Streaming Video On Demand) come Netflix, saliti dal 40% al 71% nel giro di soli 4 anni.
Grande interesse destano anche le piattaforme per l’ascolto di musica digitale e trasmissioni radiofoniche, oggi al 38%, e i giochi online, regolarmente utilizzati da smartphone dalla metà degli intervistati ma anche da PC e console da una persona su 3. In questo settore particolarmente attive risultano le app per partecipare ai giochi in multiplayer, MOBA in primis, ma anche per accedere alle sale casino, che mettendo a disposizione sia un’ampia varietà di passatempi che approfondimenti su caratteristiche e strategie, riescono a coinvolgere non soltanto gli appassionati del genere ma anche i semplici curiosi a caccia di occasioni di svago.
Ancora basso invece l’impatto della realtà virtuale sul mercato italiano, con soltanto l’8% degli intervistati che dichiara di possedere un visore, una tecnologia che tuttavia promette di crescere rapidamente in linea con le evoluzioni del metaverso e delle sue applicazioni nei vari settori.
Device connessi al web: il mobile piace sempre di più
Ad aver favorito la crescita di molti servizi digitali è stato anche il rinnovamento tecnologico in fatto di dispositivi connessi alla rete: se fino a qualche anno fa, infatti, per accedere a internet era necessario avere un PC e non tutti volevano o potevano possederne uno in casa, con l’avvento degli smartphone e dei device portatili connessi al web molto è cambiato.
Non a caso, oggi sono proprio gli smartphone i dispositivi preferiti dagli italiani, che li utilizzano per diverse ore al giorno e per attività di vario genere, inclusi shopping, home banking e impegni di lavoro, apprezzandone la maggiore praticità rispetto ai dispositivi fissi. Per gli stessi motivi, in aumento è anche l’uso di tablet e sistemi wearable, come gli smartwatch, che peraltro attualmente rappresentano un’opzione in più per eseguire pagamenti rapidi anche nei negozi fisici.
In crescita, poi, il numero di smart TV presenti nelle case degli italiani, utilizzate come prima scelta per l’accesso alle piattaforme di streaming audiovisivo e, dunque, per la visione di film, serie TV, documentari, eventi sportivi e molti altri contenuti on demand, a scapito dei canali televisivi tradizionali e dei loro palinsesti “fissi”.
Privacy online, crescono i timori ma migliorano i sistemi di sicurezza
A un così rapido aumento nell’uso del web per attività di varia natura, corrisponde inevitabilmente anche una crescita delle preoccupazioni generali degli utenti in tema di privacy e sicurezza dei dati online. La diffusione dei device citati, infatti, espone inevitabilmente gli utilizzatori, specie se non molto esperti di tecnologia, a rischi che potrebbero riguardare furti di dati personali e di pagamento o, più banalmente, a una approfondita conoscenza di gusti e preferenze da parte delle società di marketing che possono accedere in modo del tutto legale alle informazioni raccolte durante la connessione.
Il tema risulta scottante per gran parte degli intervistati, che cercano di porre un freno ai rischi evitando di attivare alcune funzioni del proprio device (55%) oppure di usare determinati servizi (54%). I cookie richiesti dai siti web, invece, vengono accettati dal 42% degli utenti spesso o sempre, ma in genere in maniera del tutto automatica per eliminare il famoso banner che compare in apertura di pagina. C’è infine chi cerca di tutelarsi negando i permessi richiesti dalle app quasi sempre (18%) o comunque per più della metà delle volte (27%), evitando così che il dispositivo possa raccogliere dati sensibili durante l’uso.