
La Repubblica Italiana compie 70 anni e quest’anno, per la prima volta, alla tradizionale parata del due giugno delle forze armate accanto a soldati, marinai e avieri sfileranno anche i sindaci. Enzo Bianco, presidente del Consiglio nazionale dell’Anci, guiderà una delegazione di 400 primi cittadini delle Città metropolitane, dei Comuni grandi e piccoli di ogni parte d'Italia che si daranno appuntamento nella capitale romana, per percorrere tutti insieme via dei Fori Imperiali. A loro spetterà non solo il compito di rappresentare gli ottomila Comuni del Belpaese, ma anche di aprire la parata (a cui è stato tolto volutamente l’aggettivo «militare», con le loro fasce tricolore).
Per il ministro della difesa del Governo Renzi, Roberta Pinotti si tratta di un «cambio di passo» importante rispetto alle precedenti edizioni, di una «rivoluzione simbolica» affinché una festa di tutti gli italiani.
L’omaggio delle Forze armate, dunque, non sarà più il cuore delle celebrazioni anche se la Marina militare e la Guardia costiera, in prima linea nel soccorso ai migranti, avranno posto d’onore.
«A sfilare saranno simbolicamente i cittadini» ha dichiarato Paolo Perrone del sindaco di Lecce e vicepresidente Anci.
«La presenza dei Sindaci alla testa della parata del 2 giugno – ha commentato il primo cittadino del capoluogo barocco – rappresenta un attestato importante da parte del Governo, un riconoscimento tangibile all'attività svolta quotidianamente sul territorio».
«L'auspicio è che la nostra voce non resti inascoltata. Rappresentiamo l'unica reale interfaccia con i cittadini, un avamposto che non è sufficiente a dare risposte concrete alle reali esigenze della comunità per via anche dei drastici tagli alle risorse degli Enti Locali. Questo Paese ha bisogno di gesti concreti per guardare al futuro con maggiore speranza e fiducia» ha continuato Perrone prima di ringraziare personalmente le Forze armate, le Forze dell'Ordine e i cittadini che ogni giorno, con i loro problemi, le loro ansie e le loro preoccupazioni, dimostrano di avere sempre a cuore il senso dello Stato.