Sospensione Dottor Minelli, i pazienti chiedono giustizia

Interruzione delle cure del dottor Minelli e chiusura del centro Imid. Il dramma dei pazienti rimasti temporaneamente e per altri dieci giorni senza alcun punto di riferimento. Questa mattina, altra conferenza all’Hotel Patria Palace per fare il punto della situazione

La chiusura del Centro Imid di qualche mese fa, la sospensione, decisa da parte dell’Ordine dei Medici, del Professor Mauro Minelli che era l’unico che era riuscito a dare una certa continuità alla cura di alcuni pazienti affetti da malattie rare. Una serie di provvedimenti enormemente dannosi per la salute, le tasche e lo stato psicologico di tanta gente che si è trovata tutto ad un tratto senza due punti di riferimento enormi, gli unici due appigli che stavano garantendo loro una certa dignità racchiusa in uno stato farmacologico quantomeno decente.

Tutto questo è stato vanificato di fronte al fermo a cui è stato costretto Mauro Minelli che, nonostante dovrebbe tornare a svolgere la propria attività tra una decina di giorni, ha visto come conseguenza il peggioramento delle condizioni di tanti pazienti che ora chiedono ad alta voce giustizia e che qualcuno li ascolti. Il provvedimento preso nei confronti di Minelli è stata una conseguenza di una diatriba in corso tra quest’ultimo ed il presidente dell’Ordine dei Medici, Luigi Pepe. A livello istituzionale, infatti, l’allontanamento dalle cariche mediche del dottor Minelli, ha trovato le sue motivazioni in alcuni suoi comportamenti non consoni allo spirito dell’ordine e ad un conflitto di interessi tra la sua carica di medico e quella di Professore (riveste la carica di docente, infatti, in alcune importanti sedi universitarie).

Tutto ciò continua a non convincere i malati che continuano a sostenere quanto il gioco non valga la candela e come per una decisione del genere, presa a loro dire solo per questioni personali e politiche, loro siano stati gli unici a pagare. Tanti pazienti hanno dovuto interrompere cure importanti, fondamentali per il loro stato psicofisico, altri addirittura hanno dovuto disdire viaggi, prenotazioni di alberghi e visite importantissime per la loro salute. Queste sono state le conseguenze a cui si è andati incontro con la sospensione del “Dottor House del Salento” (come viene chiamato da alcuni suoi pazienti) e queste e tante altre sono state le lamentele che sono arrivate tramite posta elettronica allo “Sportello dei Diritti” di Lecce, presieduto da Giovanni D’Agata. Sportello che, dopo due settimane dal suo primo incontro, ha voluto organizzare un’altra conferenza stampa, che si è tenuta questa mattina presso l’Hotel “Patria Palace”, presieduta da Francesco D’Agata, che ne è il direttore.

La mancanza di risposte da parte delle istituzioni, le nubi fitte che ci sono sul futuro di questi pazienti, la voglia di giustizia e la rete che si sta costruendo tra i malati bisognosi d’aiuto. Sono stati questi i temi principali dell’incontro odierno, che Francesco D’Agata ha voluto sintetizzare in questo modo: “Dopo due settimane dal primo incontro e dalla sospensione del Professor Minelli, ancora non abbiamo avuto risposte e questo è molto grave. Il dramma resta tutto dei pazienti che sono rimasti temporaneamente senza punto di riferimento e lo saranno per altri dieci giorni. Continuiamo a sentire le voci disperate di queste persone che non chiedono altro che il diritto alla salute, un diritto inalienabile e primario. Ora basta, noi vogliamo delle risposte immediate da chi è di competenza”.   



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