Dopo più di cent’anni ritorna nella sua antica sede la stele in pietra che indicava la località di Cannole in Terra d’Otranto. Un’operazione avvenuta grazie alla collaborazione dei titolari privati e dell’Amministrazione. Un tempo l’antica osanna si trovava in via Serrano. Era una tabella di località, in pietra Leccese, contenente le descrizioni del comune di Cannole durante il Regno di Napoli e prima dell’Unità d’Italia, quando la provincia era ancora indicata come Terra d’Otranto.
È lo storico Cosimo De Giorgi a darne notizia nei “I menhir nella Provincia di Lecce” dove scriveva: “All’uscita del paese sulla via che mena a Serrano si vede un menhir trasformato in osanna; recentemente vi fu apposta una tabella con il nome del paese”.
Nell’epigrafe si legge: “Comune di Cannole Circondario di Carpignano collegio eletto reale di Maglie distretto di Gallipoli provincia di Terra d’Otranto”.
Grazie alla collaborazione tra l’amministrazione e la famiglia Luigi Villani, è stato possibile riposizionare su via Roma la stele lapidea, indicante la comunità di Cannole quando ancora non esistevano le attuali province di Lecce, Brindisi e Taranto, e tutto il territorio era identificato come Terra d’Otranto.
Da alcuni studi è stato riscontrato che fu collocata all’ingresso provenendo da Serrano nel primo decennio del 1800 per poi essere rimossa circa cento anni dopo, per esigenze abitative e come spesso succede per la scarsa importanza o attenzione alle numerose “pietre” di cui il Salento e l’Italia in genere sono ricchi. L’epigrafe che reclamava una certa importanza ha permesso a questa lastra di essere conservata ed evitato che andasse persa nel corso degli anni.
“La buona sorte – afferma l’assessore Fabio Stomaci – ha voluto che durante i lavori di ristrutturazione nella casa della famiglia Villani sia venuta alla luce e grazie alla loro cura nei decenni successivi, oggi la stele si presenta a noi integra e in tutta la sua bellezza. Ogni pietra racconta la nostra storia, le nostre origini e le nostre tradizioni, quindi se per qualcuno può essere considerata una semplice lastra in calcarenite, per noi è un pezzo unico che va ad impreziosire il patrimonio storico di Cannole”.
Oggi il territorio ha un luogo che documenta e racconta la vita nei secoli e un antico “chiancune” torna a vivere e a parlarci di tempi passati, quando non c’erano le app, i tablet e a comunicare erano le pietre.