“Cittadella della Giustizia” sui terreni confiscati alla mafia. l’Agenzia del Demanio presenta lo studio preliminare

Si tratta di un’opera da circa 317 milioni di euro, anche se al momento sarebbero disponibili solo i 70, stanziati dal Ministero della Giustizia

È stato presentato in mattinata, presso l’aula magna del Tribunale penale di viale De Pietro, il progetto per la realizzazione della “Cittadella della Giustizia“.

Erano presenti il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, il procuratore generale Antonio Maruccia, il presidente della Corte d’Appello, Lanfranco Vetrone, il sottosegretario alla Giustizia, l’avvocato Francesco Paolo Sisto e il giudice Massimo Orlando, in rappresentanza del Ministero della Giustizia, il Presidente dell’ordine degli avvocati, Antonio De Mauro.

Si tratta di un’opera da circa 317 milioni di euro, anche se al momento sono disponibili solo i 70 milioni di euro, stanziati dal Ministero della Giustizia. E dovrebbe sorgere sui terreni di via Adriatica confiscati alla mafia lungo la strada per Torre Chianca. Intanto, dovrà prima essere indetta la gara per l’affidamento dei lavori, ma la fine dell’opera, è prevista non prima del 2026.

Nello specifico, l’Agenzia del Demanio, ha presentato uno “Studio preliminare alla redazione del documento di indirizzo alla progettazione di fattibilità tecnico economica del Parco della Giustizia di Lecce”. L’intervento si propone, come si legge nel comunicato: “Di dare una razionale risposta al fabbisogno di luoghi organizzati e interconnessi per garantire un livello di servizio assolutamente rispondente alle esigenze di tutti gli operatori della Giustizia, sia interni che esterni all’Amministrazione giudiziaria. La criticità da superare riguarda l’attuale stato logistico degli Uffici Giudiziari di Lecce, attualmente dislocati in diverse sedi sparse sul territorio comunale. Tale situazione comporta disfunzioni dal punto di vista organizzativo e forti disagi per i fruitori principali, anche in ragione della inadeguatezza degli immobili alle esigenze dell’Apparato Giustizia del distretto di Lecce”. E continua il comunicato: “Il Parco della Giustizia di Lecce si propone in misura prioritaria di garantire alla città un’importante area verde in sostituzione di un’area degradata, e quello di restituire dignità e funzionalità al sistema-giustizia che rappresenta uno degli elementi materiali e simbolici focali nella vita dei cittadini. A ciò si aggiunge un altro rilevante elemento simbolico per i cittadini, che ha suggerito, tra l’altro, la localizzazione dell’intervento, consistente nella restituzione alla legalità, nella più alta e autorevole espressione di garanzia, di un’area confiscata alla criminalità organizzata”.

E ancora: “Lo studio preliminare, nel prevedere la realizzazione di edifici ad alta tecnologia improntati al massimo efficientemente energetico destinati alla Giustizia di Lecce, impone la realizzazione di un parco, costituito da percorsi pedonali, aree attrezzate e aree boschive, dotate di attrezzature a carattere urbano fruibili dall’intera cittadinanza con l’impianto di nuove essenze arboree autoctone secondo logiche strategiche volte alla ricomposizione dei viali alberati pedonali, alla costituzione di zone d’ombra e selezionate in funzione degli obiettivi fondamentali di riduzione delle temperature e dei livelli di CO2″.

Inoltre, come recita il comunicato: “Non sarà trascurato il tema importantissimo, Europeo e attuale nel nostro Paese, della resilienza dei sistemi insediativi soggetti ai rischi generati dai cambiamenti climatici, con particolare riferimento alle ondate di calore e ai fenomeni di precipitazioni estreme e di siccità attraverso la realizzazione di interventi multi obiettivo (green, blue e grey) quali: utilizzo di materiali riflettenti o a basso assorbimento di calore, interventi di edilizia climatica, tetti e pareti verdi, boschi verticali, barriere alberate ombreggianti, sistemi di coibentazione e  ventilazione naturale, creazione di sistemi virtuosi di raccolta delle acque meteoriche, depurazione e accumulo finalizzato al riciclo per usi non umani con ripristino della permeabilità del suolo”.

Infine: “L’intero processo di progettazione e di realizzazione del Parco sarà affiancato da processi partecipativi che coinvolgeranno l’intera cittadinanza con una attenzione particolare agli studenti delle scuole che potranno partecipare a dei workshop mirati sulle aree di interesse del progetto”.



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