Tap. La Fondazione Notte di San Rocco si spacca, ma «Gaetani non era contro l”™eolico?»

èˆ bufera non solo sull”™eventuale sponsorizzazione di Tap alla Notte di San Rocco ma anche all”™interno della stessa Fondazione che ha ideato il concertone del 18 agosto le acque si sono agitate

Che le acque non fossero calme all’interno della Fondazione Notte di San Rocco era cosa risaputa dal momento in cui una frangia cospicua di consiglieri aveva preso le distanze dal Presidente, Pasquale Gaetani che era aveva posto la prima “pietra” per quello che sarebbe diventato uno degli eventi più attesi dell’estate salentina ben  sei anni fa. Ma che si arrivasse ad una frattura così netta proprio nel momento clou dell’organizzazione e con toni così veementi nessuno se lo sarebbe immaginato. La buccia di banana su cui è scivolato il Presidente Gaetani è la stessa su cui sono “caduti” gli organizzatori della festa di Santa Domenica a Scorrano e ancor prima su quella di San Pietro e Paolo a Galatina: aver accattato un contributo da parte del colosso del Gas Tap. Con un comunicato dai toni molto duri inoltrata dal proprio legale, l’Avv. Giancarlo Sparascio, tre dei sei componenti del Cda Luigi Frisullo, Antonio Morello e Francesco Romano, attaccano senza mezzi termini l’ex Assessore Provinciale ricordandogli che chi ha combattuto battaglie ambientaliste non può tutto d’un tratto accettare la sponsorizzazione da parte della Trans Adriatic Pipeline.
 
«La Fondazione Notte di San Rocco non ha mai ricevuto,  né riceverà mai,  un solo euro da TAP, il cui logo ed il cui progetto non saranno in alcun modo associati all’evento conclusivo delle festività in onore di San Rocco in programma per il 18 Agosto». Non sembrano esserci altre soluzioni. La linea di condotta è tracciata definitivamente e non si mette in discussione.
«In merito a tale presunta sponsorizzazione, della cui esistenza abbiamo appreso solo attraverso la stampa, non essendo mai stato investito della questione il Consiglio di Amministrazione, – continua la nota- è del tutto doverosa una precisazione di natura preliminare al fine di evitare pericolosi fraintendimenti che potrebbero recare un danno significativo all’immagine della festa di San Rocco di Torrepaduli: il presunto e discusso contributo non riguarda in alcun modo la vera ed autentica festa in onore di San Rocco, quella che si tiene nella notte tra il 15 ed il 16 Agosto (la famosa notte della “danza delle spade”), ma sarebbe al più riferito all’evento conclusivo del 18 Agosto, serata nella quale, da qualche anno, la Fondazione promuove l’organizzazione di un “concertone” finale».

Una premessa doverosa a detta dei tre consiglieri  alla quale fa seguito una stilettata pesante «è comunque doveroso segnalare come il Consiglio di Amministrazione, non essendo mai stato informato e non avendo mai deliberato sul punto, non ha in alcun modo autorizzato il Presidente Pasquale Gaetani a concludere con Tap un contratto di sponsorizzazione dell’evento in questione. Pertanto, l’iniziativa di ricercare ovvero di accettare la sponsorizzazione da parte di Tap deve ricondursi unicamente in capo al Gaetani, il quale ha agito in aperta violazione delle disposizioni dello statuto avendo posto in essere atti  riservati  alla competenza del Consiglio di Amministrazione e non anche del Presidente. Peraltro, l’affermazione del Gaetani apparsa sulla stampa, in data 15 luglio, secondo cui  mancherebbe ancora un passaggio ufficiale in Consiglio di Amministrazione per la sponsorizzazione, ma che l’accordo con Tap ci sarebbe già, è in sé altamente contraddittoria, perché delle due l’una: o la conclusione del contratto di sponsorizzazione con Tap era competenza riservata esclusivamente al Presidente– ma allora non si capisce a che titolo  mancherebbe l’ultimo passaggio formale in Consiglio -, oppure Gaetani è consapevole di aver agito in violazione dello statuto e sta preparandosi per richiedere al Consiglio medesimo una ratifica successiva del suo operato». E nell’ipotesi in cui il Consiglio di Amministrazione dovesse essere chiamato a pronunciarsi sul punto la risposta è la stessa «da parte nostra sarà espresso il più deciso dissenso circa l’opportunità che l’immagine della Fondazione sia associata al progetto della Tap, e ciò per l’evidente contrapposizione tra gli scopi perseguiti dalla Fondazione e quelli afferenti all’opera in questione. Sarà nostra premura richiedere la convocazione del Cda per avere il documento contenente il presunto accordo con Tap anche al fine di valutare ulteriori profili di responsabilità ascrivibili in capo al Gaetani da far valere nelle sedi competenti».
 
Ma secondo il comunicato stampa, non sarebbe la prima volta che il Presidente ha agito di propria iniziativa: «già lo scorso anno, infatti, abbiamo avuto modo di segnalare presso la Prefettura (per le competenze di cui al d.p.r. n. 361/2000) e presso la Provincia di Lecce, quale socio e principale finanziatore della Fondazione, che non solo Pasquale Gaetani concluse i contratti con gli artisti prescindendo da una valida deliberazione del Cda, ma anche la circostanza che il Gaetani non si fosse mai attivato per richiedere in Prefettura il riconoscimento della personalità giuridica della Fondazione, ragione per la quale il contributo di 50mila euro stanziato dalla Provincia non sarebbe stato accordato all’Ente in quanto tale, stante la funzione costitutiva del riconoscimento, ma alla persona fisica del dott. Gaetani, peraltro in posizione di conflitto di interessi ricoprendo la carica di assessore provinciale».
 
Infine, parte l’affondo a Tap e al suo management «se veramente Tap ha diffuso un calendario degli eventi sponsorizzati, tra i quali compare genericamente la festa di San Rocco, senza essersi preventivamente premurata di verificare che Gaetani avesse il potere di impegnare tutta la Fondazione, riterremo anche l’operato del rappresentante della Tap altamente lesivo dell’immagine della Fondazione medesima e della Festa di San Rocco in generale assumendo le conseguenti determinazioni. Noi siamo sempre stati in prima fila tutte le volte in cui si è trattato di difendere il territorio in merito alla realizzazione di progetti dalla dubbia legittimità amministrativa e suscettibili di avere un impatto irreversibile sull’ambiente e sulla salute dei cittadini: non vi era motivo per cui, per ragioni di coerenza, il nostro comportamento non dovesse essere conseguente anche in questa circostanza; spiace tuttavia constatare che la vicenda sia già divenuta oggetto di strumentalizzazione politica da parte di chi, negli anni scorsi, ha con forza sostenuto il progetto di un inceneritore proprio nel cuore di Ruffano e delle serre salentine!».