Una data, una storia. Moana Pozzi, “la principessa triste” vietata ai minori di 18 anni

Moana Pozzi, il sogno erotico degli italiani, la pornostar più famosa e chiacchierata di tutti i tempi, si spense il 15 settembre 1994. Aveva solo 33 anni quando il suo cuore smise di battere in un ospedale di Lione.

Tutti conoscono Moana Pozzi, pochi sanno che la bella quanto triste diva prima di diventare la pornostar italiana più famosa di tutti i tempi ha mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo dietro le telecamere di un programma per bambini, in onda sul secondo canale della tv nazionale. Era il 1981 quando iniziò a fare l’attrice in alcune pellicole a luci rosse utilizzando, per non farsi scoprire dai datori di lavoro in Rai, pseudonimi sempre diversi, da Linda Heveret a Margaux Jobert.

La “precauzione” è stata inutile: poco dopo essere stata scoperta venne licenziata. Secondo la morale dell’epoca le due cose erano inconciliabili e fu allontanata. La vicenda però, come ammise lei stessa, le aveva garantito un minimo di visibilità. Fu in quel momento che nacque Moana, l’altra Moana, quella lontana da quel nome che i suoi genitori avevano scelto sfogliando l’Atlante e scoprendo che così si chiamava un’isola delle Hawai.

Il successo arrivò nel 1986 con la sua prima pellicola a luci rosse di serie A dal titolo Fantastica Moana per la regia di Riccardo Schicchi. Fu solo l’inizio. Con il passare del tempo, paradossalmente film dopo film rigorosamente vietati ai minori di 18 anni, la pornodiva riuscì a sdoganare tutta una serie di stereotipi che potevano circolare all’epoca intorno ad un’attrice porno. Nessuno avrebbe mai pensato che potesse esserci altro oltre al suo splendido corpo. Il sesso, fotografato o filmato, era poco più che una maschera per lei. Sfruttando le apparizioni televisive, sempre più frequenti, con il suo viso pulito, la sua cultura e la sua intelligenza riuscì a conquistare il Belpaese. Anche l’Italia bene che si scandalizzava di certe “sconcerie”, ma poi correva in edicola ad acquistare l’ultimo film girato dall’attrice genovese.

Nel 1991 decide di “mettersi a nudo”, questa volta attraverso le parole. Nel libro «La filosofia di Moana», che pubblicò a sue spese, raccontò con innocente disinvoltura delle sue tante avventure catalogando le sue conquiste di letto con il voto della loro prestazione o delle capacità amatorie. Inutile dire che fu uno scandalo. Come quello che creò quando decise di fondare insieme alla collega Cicciolina il «Partito dell’amore» in un periodo, quello delle elezioni politiche del 1992, le ultime della Prima Repubblica, scosso dall’inchiesta «Mani pulite», meglio conosciuta come Tangentopoli.

Va da sé che un personaggio come Moana, intelligente, emancipata, libera, con un’innata capacità di dare scandalo non poteva che restare impresso anche dopo la sua morte avvenuta all’Hôtel-Dieu di Lione, dove era ricoverata da cinque mesi, il 15 settembre 1994. Aveva solo 33 anni quando il suo cuore smise di battere. Pochi, se paragonati alla vita che aveva davanti, ma abbastanza per riuscire a cambiare i costumi e la morale dell’Italia a cavallo tra gli anni ’80 e ’90.

I retroscena di una morte misteriosa

Una morte avvenuta lontana dai riflettori, senza nemmeno una tomba su cui lasciare un fiore. Le voci sulla sua scomparsa, smentite ma mai sopite, continuano a rincorrersi alimentando quel mito che non accenna a tramontare, nonostante siano passati anni. Alcuni continuano a credere che il suo decesso sia stato solo “una messa in scena”, costruita ad hoc per allontanarsi dagli scandali, dai riflettori e dalla popolarità.

Altri pensano che non sia stato il carcinoma epatocellulare, forse causato da epatite di tipo B o C, ad averla uccisa, ma l’Aids (ipotesi questa smentita anche nel corso dello speciale di Enigma condotto da Corrado Augias, in cui Mauro Biuzzi, responsabile dell’Associazione che tutela l’immagine della pornodiva, ha mostrato il test dell’HIV cui si sottopose l’artista nel 1992, a definitiva conferma che non aveva contratto il virus).

Eppure restano molti interrogativi a cui nessuno ha mai risposto. Innanzitutto perché la notizia della sua morte inaspettata fu tenuta segreta per 48 ore. E poi che fine ha fatto il certificato di morte e perché venne cremata a dispetto della sua religiosità? Uno dei più eclatanti colpi di scena scoppiò nel 2006, quando Simone Pozzi, considerato da sempre il fratello minore di Moana, rivelò di esserne il figlio. Ma questo, nella storia di Moana, è solo uno dei tanti misteri.

Oggi avrebbe superato i 60 anni. Ma è difficile riuscire a pensarla in maniera diversa da come si è fatta conoscere: una bomba sexy con una testa pensante. Bella. Anzi bellissima. E Colta.



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