Una decina di passeggeri di quel volo ‘maledetto’ del 6 gennaio scorso, che da Torino avrebbe dovuto raggiungere Bari, si sono rivolti a Codici Lecce, l’associazione che difende i diritti dei cittadini, per ottenere “giustizia” dopo l’incubo vissuto. Oltre ad essere partito con quattro ore di ritardo dallo scalo piemontese, inspiegabilmente era stato ‘dirottato’ a Lamezia Terme, dove è giunto quando le lancette dell’orologio avevano segnato da poco le 23.30. Il peggio non era ancora finito: ai viaggiatori, infatti, non solo è stato negato il diritto di essere ospitati in albergo a spese della compagnia – nonostante fosse ormai notte– ma è stata proposta un’alternativa pericolosissima viste le condizioni metereologiche proibitive di quelle ore.
Nonostante – come si legge nella nota a firma di Codici – il transito autostradale fosse stato chiuso ai mezzi pesanti, i poveretti sono stati fatti salire a bordo di due pullman e costretti ad affrontare un viaggio rischioso e scomodo.
Tra i casi seguiti da Codici Lecce vi è quello di una signora di Martina Franca che stava rientrando a casa insieme al figlio di sette anni da Torino, dove si era recata per sottoporsi a importanti cure mediche. La donna, dinanzi al perentorio rifiuto del personale della compagnia di concedergli una stanza in un albergo di Lamezia, era stata costretta ad affrontare il viaggio notturno in pullman, assolutamente sconsigliato per il suo precario stato di salute, giungendo a Bari solo alle 08.30 del giorno successivo. È proprio a lei che, a seguito della diffida inviata dai legali di Codici Lecce, è pervenuto un assegno di 500euro da Ryanair che rappresenta un importante riconoscimento di responsabilità del quale potranno beneficiare tutti i passeggeri del ridetto volo.
«Ciò che desta sconcerto in questa vicenda – sottolinea il segretario di Codici Lecce, l’avvocato Stefano Gallotta – è che, mentre ai passeggeri del volo dirottato, affamati e stanchissimi, veniva imposto un rientro da incubo e senza soste in pullman da Lamezia a Bari, lo stesso aereo ripartiva negli stessi orari per il capoluogo pugliese, senza passeggeri e con il solo personale di bordo, atterrando all'Aeroporto Karol Wojtyła alle 01.30/02.00! La compagnia dovrebbe spiegare ai propri clienti perché non li ha fatti rientrare a Bari in aereo ma con un rischioso e traumatico trasferimento in pullman, nonostante lo stato di allerta da tempo emesso dalla protezione civile. E perché, in spregio alla normativa comunitaria, non ha garantito, a chi ne ha fatto richiesta, il soggiorno gratuito in albergo a Lamezia».
Le compagnie aeree sono tenute a corrispondere una compensazione pecuniaria ai passeggeri, in caso di arrivo a destinazione con oltre tre ore di ritardo, compensazione che, per il volo in questione, è di 250 euro a passeggero, oltre al rimborso delle spese sostenute in conseguenza del ritardo (albergo, treno, pasti ecc.) e al danno extra-contrattuale determinato dai gravi disagi patiti.
Può essere esonerata da responsabilità solo in casi eccezionali, dove sia dimostrato che i ritardi siano dovuti a circostanze realmente imprevedibili e inevitabili pur adottando tutte le misure opportune. In questo caso, invece, tutti i viaggiatori potranno avanzare le proprie legittime pretese risarcitorie, senza tener conto delle comunicazioni con cui la compagnia ha sinora declinato ogni responsabilità in riferimento all'accaduto.
Volo Torino-Bari dirottato senza motivo. Risarciti da Ryanair i primi passeggeri del viaggio da incubo
Primi risarcimenti per i disagi subiti dai passeggeri che, dopo il volo dirottato a Lamezia Terme, erano giunti a Bari in pullman con circa 13 ore di ritardo, nonostante l’aeroporto di fosse aperto e operativo.