Stalkera una donna che non voleva essere più sua amica: 44enne di Taurisano finisce nei guai

Ha invitato lettere anonime ad una sua ex amica, l’ha pedinata, seguita in auto, ha violato la sua privacy entrando sui social network o sulla posta elettronica. Ma per una stalker è arrivata la parola fine

«Atti persecutori». È questa l’accusa contesta ad una 44enne di Taurisano che avrebbe sfruttato le enormi potenzialità offerte dalla tecnologia per rendere impossibile la vita della sua vittima, una ex amica che le aveva offerto la sua amicizia ricevendo in cambio offese, minacce, terrore quando aveva deciso di chiudere ogni rapporto. Ora è indagata dopo che gli investigatori del Commissariato di Taurisano, coordinati dalla Procura della Repubblica di Lecce, hanno cercato di ricostruire quanto accaduto, passo dopo passo, con l’aiuto di un consulente informatico. Una indagine complessa che consentito di scrivere la parola fine ad un incubo durato a lungo.

Una amicizia finita ha trasformato la 44enne in una stalker

Tutto è cominciato da un incontro casuale accaduto circa 5 anni fa. Tra la 44enne e la vittima è nato un rapporto di amicizia. La poveretta, mossa a compassione per le tante disavventure vissute dalla donna, aveva deciso di starle vicino, di darle quel sostegno morale di cui aveva bisogno, consentendole di entrare nella cerchia delle sue amicizie, aprendole la porta della sua abitazione, facendole conoscere la sua famiglia.  Fidandosi, insomma.

Nel corso del tempo, qualcosa è cambiato. La vittima ha cominciato ad avere il sospetto che le “disavventure” della donna non fossero legate solo all’ineluttabilità della vita, ma anche e soprattutto ad una naturale tendenza a mettersi nei guai. Ragion per cui, anche allo scopo di tutelare la sua incolumità e quella delle persone a lei care, ha deciso di allontanarsi dalla donna e di non coltivare più il rapporto d’amicizia. Una decisione che ha fatto scattare una reazione ‘inaspettata’. È stato quando ha deciso di allontanarla che per la malcapitata, una professionista 40enne, è cominciato un vero e proprio calvario.

Ha dovuto assistere, sgomenta, ad una serie di scenate, anche nel suo studio. Ha dovuto ascoltare parole cariche di rabbia e di livore. Più volte la 44enne le ha inveito contro, minacciosamente. Ma non è finita. Tante le lettere anonime che la stalker le ha recapitato, tutte dal contenuto denigratorio e finalizzate a compromettere il quotidiano equilibrio familiare, coniugale e professionale. L’ha anche pedinata o seguita in auto. In altri casi ancora accedeva, con applicazioni illegali, ai suoi social network o alla sua casella di posta elettronica, costringendo la vittima a vivere in un clima di costante angoscia e paura.

La poveretta aveva perso non solo la sua tranquillità, fino a quando stanca delle continue vessazioni, denigrazioni e violazioni della privacy non ha bussato alla porta degli uomini in divisa per presentare, nel giugno di quest’anno, una dettagliata querela, da cui partirà l’indagine. La donna, che ha a suo carico analoghi precedenti di Polizia, è ora indagata per il reato di “atti persecutori”



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