Dimessa dall’ospedale, entra in coma per un’ischemia. Dieci medici indagati

Il 9 ottobre si terrà l’incidente probatorio e verrà affidata una perizia medico legale per far luce sulla vicenda.

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Fissato l’incidente probatorio per far luce su eventuali responsabilità dei medici che hanno avuto in cura una paziente, finita in coma dopo un’ischemia cerebrale.

Il 9 ottobre, dinanzi al gip Michele Toriello, verrà affidata una perizia medico legale alla presenza delle parti. Al momento, come atto dovuto, risultano indagati dieci medici per l’ipotesi di reato di responsabilità colposa per lesioni in ambito sanitario.

L’inchiesta condotta dal pm Maria Consolata Moschettini ha preso il via dalla denuncia della parte offesa, assistita dall’avvocato Massimiliano Petrachi. I “camici bianchi” sono assistiti dagli avvocati: Roberto Rella, Donato Mellone, Giuseppe Caputo, Ernestina Sicilia, Gianfranco Gemma e Italo Foggetti.

Nell’esposto viene ricostruito quanto accaduto, nel gennaio scorso, ad una 47enne di Leverano. La donna veniva accompagnata dal fratello presso l’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, dopo avere avvertito un acuto malessere, accompagnato da difficoltà nella deambulazione.

Giunta presso il Pronto Soccorso veniva eseguita una Tac encefalo, che secondo quanto sostenuto dal personale sanitario non avrebbe evidenziato anomalie e veniva consigliato il monitoraggio della pressione. Dopo altri esami specifici, la 47enne veniva dimessa dall’ospedale. All’alba del giorno successivo, la madre allertava il 118, poiché la figlia era ancora afflitta da preoccupanti vertigini con cefalea e vomito. E veniva nuovamente condotta presso il Pronto Soccorso. Venivano effettuati una nuova Tac encefalo ed altri esami clinici, ma considerata anche la assoluta indisponibilità di posti letto, sia in sede che negli ospedali periferici, avveniva la dimissione della paziente alle ore 12.03.

Il mattino del 12 gennaio, i familiari rinvenivano la 47enne nel letto in stato di coma. A quel punto si rendeva necessario l’urgente intervento del 118 e l’immediato trasporto presso il Pronto Soccorso del “Vito Fazzi”, in codice rosso. Veniva eseguita una Tac encefalo ed una Angio–Tac, la quale evidenziava un’ischemia cerebrale. E veniva effettuato un delicato intervento neurologico e disposto il ricovero presso il reparto di Anestesia e Rianimazione.

Il giorno 30 gennaio, dopo una lunga serie di esami, la donna veniva trasferita presso il reparto di Neuroriabilitazione e Terapia Intensiva di una casa di cura privata. La signora è tuttora sottoposta a trattamenti riabilitativi. Nella denucia si ritiene che alcuni esami strumentali avrebbero probabilmente consentito di individuare con tempestività la problematica, con prevenzione della degenerazione e grande limitazione delle conseguenze.