Muore dopo il blitz antidroga. Indagati anche i due presunti pusher in vista dell’autopsia

Rispondono di morte come conseguenza di altro reato. Ieri tre poliziotti erano finiti nel registro degli indagati per omicidio preterintenzionale. L’incarico per l’autopsia verrà conferito venerdì al medico legale.

Compaiono anche i nomi dei due presunti pusher, tra gli indagati nella delicata inchiesta sulla morte di un 48enne, dopo il blitz antidroga di giovedì scorso, in un’abitazione di via Indipendenza a Presicce-Acquarica. A. V., proprietario dell’immobile, e A. P., entrambi del posto, finiti in arresto per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e furto di energia elettrica, rispondono per quest’altra vicenda, dell’accusa di morte come conseguenza di altro reato. Già ieri, tre poliziotti sono finiti nel registro degli indagati per l’ipotesi di reato di omicidio preterintenzionale. Anche in questo caso si trattava di un atto dovuto in vista dell’autopsia. L’incarico nell’inchiesta con cinque indagati verrà conferito venerdì al medico legale Alberto Tortorella. I poliziotti sono difesi dall’avvocato Sebastiano Conte. I familiari della vittima, Stefano Urso, 48enne di Salve, sono assistiti dagli avvocati Luca Puce e David Alemanno.

Sempre ieri, sono comparsi davanti al gip Angelo Zizzari per l’interrogatorio di convalida, i due arrestati nel blitz. Il giudice ha convalidato l’arresto e applicato la custodia cautelare in carcere per entrambi.

Assistiti dall’avvocato Davide Botrugno, hanno risposto alle domande, chiarendo la propria posizione.

I fatti risalgono all’11 dicembre scorso.I poliziotti, alle 22.08 circa, nell’ambito di un’attività investigativa, hanno fatto accesso nell’abitazione dove si trovavano sei persone.Secondo quanto ricostruito nell’ordinanza del giudice, uno dei presenti – poi identificato in Stefano Urso – si sarebbe scagliato contro di loro con pugni e calci. Gli agenti sono riusciti ad ammanettarlo, ma Urso avrebbe perso i sensi. I poliziotti hanno sbloccato le manette e iniziato il massaggio cardiaco. Alle 22.13 è stato chiamato il 112 ed è arrivata un’auto medica che ha continuato le manovre di rianimazione per circa 90 minuti.

Durante i soccorsi, le persone presenti nella stanza si sarebbero rivolte con fare minaccioso agli agenti, sputando verso di loro.

Le attività di perquisizione hanno consentito di trovare 36 grammi di crack. Non solo, all’esterno dell’abitazione è stato sequestrato un veicolo con segni d’arma da fuoco e fori.