Dopo il blitz antidroga, in un’abitazione di Presicce-Acquarica e il decesso di un uomo, ci sono le prime novità dell’inchiesta. Il pm Maria Vallefuoco ha iscritto nel registro degli indagati i nominativi di tre poliziotti del Reparto Anticrimine della Questura di Lecce. Naturalmente, occorre precisare, si tratta di un atto dovuto in vista dell’autopsia. L’incarico verrà conferito al medico legale Alberto Tortorella, nella giornata di venerdì e le parti potranno nominare i propri consulenti. I tre rispondono dell’ipotesi di reato di omicidio preterintenzionale in concorso. Sono difesi dall’avvocato Sebastiano Conte. I familiari della vittima, S. U., 54enne di Salve, sono assistiti dagli avvocati Luca Puce e David Alemanno.
Oggi, intanto, sono comparsi davanti al gip Angelo Zizzari per l’interrogatorio di convalida, i due arrestati nel blitz antidroga. Si tratta di A. V., 35 anni, proprietario dell’immobile, e A. P., 26 anni, entrambi del posto, detenuti con l’accusa di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e furto aggravato. Assistiti dall’avvocato Davide Botrugno, i due hanno risposto alle domande del giudice, chiarendo la propria posizione. Riguardo A. V., la difesa ha contestato la sussistenza dei reati, sostenendo che l’uomo dormisse al momento del blitz. Inoltre, non gli è stato trovato addosso alcun elemento riferibile all’attività di spaccio. Il suo legale ha chiesto l’immediata scarcerazione, o in subordine la concessione degli arresti domiciliari.
Per A. P., invece, il legale ha chiesto il trasferimento in una comunità terapeutica. Secondo la difesa, inoltre, lo stupefacente era destinato ad un consumo di gruppo, escludendo così l’ipotesi di spaccio.
I fatti risalgono a giovedì scorso. Le attività di perquisizione hanno consentito di trovare 36 grammi di crack e oltre 800 euro, probabile provento di spaccio, strumenti di pesatura di precisione, e di accertare un allaccio abusivo alla rete elettrica. All’esterno dell’abitazione è stato sequestrato anche un veicolo che presentava fori e segni d’arma da fuoco, elemento coerente con le segnalazioni iniziali relative alle sparatorie.
Stando a quanto riferito dalla Questura di Lecce agli organi di informazione, S.U. avrebbe aggredito gli operatori, per poi improvvisamente accusare un malore, perdendo conoscenza. Gli stessi poliziotti hanno immediatamente prestato i primi soccorsi, in attesa dell’arrivo del personale sanitario. Ma, nonostante i tentativi di rianimazione, non c’è stato nulla da fare.
S.U., che aveva alle spalle una storia complicata di dipendenze dalle quali aveva tentato nel tempo di uscire, era tornato in libertà solo da pochi giorni.
