Percosse, minacce di morte ed un tentativo di violenza sessuale. 47enne rischia il processo

L’imputato risponde di maltrattamenti in famiglia, tentata violenza sessuale, lesioni personali aggravate, atti persecutori, furto aggravato, danneggiamento.

Un 47enne dell’hinterland di Casarano, accusato di aver picchiato ripetutamente la convivente, spesso a causa dell’abuso di sostanze alcoliche, rischia di finire sotto processo. Non solo, l’uomo l’avrebbe minacciata di morte e avrebbe anche tentato di violentarla.

L’udienza preliminare si svolgerà, davanti al gup Maria Francesca Mariano, il 5 febbraio del 2025, ed in quella sede il giudice dovrà stabilire se accogliere la richiesta di rinvio a giudizio del pm Erika Masetti. L’imputato risponde di maltrattamenti in famiglia, tentata violenza sessuale, lesioni personali aggravate, atti persecutori, furto aggravato, danneggiamento. Il 47enne è difeso dall’avvocato Francesco Maria De Giorgi.

Tra le persone offese, oltre alla ormai ex convivente, anche il padre di quest’ultima, poiché il 47enne si sarebbe introdotto nella proprietà della famiglia della donna, per cercare di riavvicinarsi a lei.

Le indagini presero il via dalla denuncia della vittima, una 36enne. I fatti si sarebbero verificati tra aprile del 2023 e settembre del 2024. Secondo l’accusa, il 47enne picchiava la convivente con schiaffi e pugni e in una circostanza la colpiva con un cacciavite. E le avrebbe anche schiacciato il polso della mano destra fra la porta e lavatrice.
La donna dovette fare ricorso alle cure mediche, a causa delle lesioni riportate per mano del convivente. In un’altra circostanza, l’uomo minacciò di usare un suo fucile contro di lei. Ed in una occasione avrebbe tentato di costringerla a un rapporto sessuale.

E quando la donna decise di allontanarsi, il suo ex iniziò a tempestarla di telefonate e ad appostarsi per chiederle di ritornare insieme. E vengono contestati una serie di danneggiamenti come quello di una telecamera.

Nel settembre scorso, l’uomo venne arrestato e ristretto ai domiciliari con braccialetto elettronico.