Durante la perquisizione spunta la cocaina, 48enne patteggia la pena

In casa erano presenti tre prostitute e, per questo, era accusato anche di favoreggiamento della prostituzione.

Un 48enne patteggia la pena dopo il ritrovamento di cocaina in un appartamento. Non solo, poiché nella casa erano presenti tre prostitute. Il giudice Marcello Rizzo, nelle scorse ore, ha accolto l’istanza dell’avvocato Ivan Greco, difensore di R. B., originario di Napoli, ma domiciliato a Lequile. L’imputato ha patteggiato a 3 anni e 4 mesi di reclusione, dopo che la pena era stata “concordata” con il pubblico ministero Massimiliano Carducci. Il giudice ha riconosciuto la lieve entità dell’ipotesi di spaccio e le attenuanti generiche. Il 48enne era accusato di favoreggiamento della prostituzione.

Nel marzo scorso, i carabinieri della stazione di San Pietro in Lama hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, R. B., originario di Napoli, ma domiciliato a Lequile. L’uomo venne poi condotto nel carcere di Borgo San Nicola.
In seguito, il gip Sergio Tosi ha convalidato l’arresto, ma ha disposto i domiciliari in un altro comune salentino. Nel corso dell’udienza di convalida, l’indagato, assistito dal proprio legale, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Come detto, I.B. era accusato di aver illecitamente detenuto della cocaina, destinata allo spaccio. Non solo, poiché rispondeva anche di favoreggiamento della prostituzione, in stato di libertà, per aver concesso in sublocazione a scopo di esercizio di casa di prostituzione le camere dell’appartamento al prezzo di euro 200 a settimana la camera piccola e di 300 euro a settimana la camera grande, a numerose donne di nazionalità straniera.

L’inchiesta

Va detto che durante la perquisizione nell’abitazione di Lequile, nell’ambito di un’inchiesta sul favoreggiamento della prostituzione, venne rinvenuta all’interno di uno zainetto, posto su un divano collocato in una stanza adibita a salone, la cocaina (confezionata in due involucri, contenenti rispettivamente 70 e 20 grammi di “polvere bianca”), i bilancini di precisione ed il materiale per il confezionamento.

Non solo, poiché all’interno dell’abitazione, affittata da R. B. da almeno 7 anni per un canone di 400 euro mensili, al momento del controllo vi erano tre cittadine di nazionalità sudamericana e, all’interno delle camere da letto in uso ad ognuna delle stesse, è stato rinvenuto materiale tipicamente utilizzato per l’esercizio della prostituzione. Anche nell’abitazione di Merine, nella disponibilità di R. B., i carabinieri hanno rinvenuto del materiale simile.

In seguito, R.B. venne raggiunto da un decreto di giudizio immediato. L’imputato, come detto, in queste ore, ha chiuso, però, i propri conti con la giustizia, patteggiando la pena.