Picchiava la moglie e la controllava con il Gps in macchina. 57enne condannato a 2 anni e 6 mesi

I fatti sarebbero avvenuti fra Surbo e Lecce, nell’arco temporale compreso tra il 2018 ed il 2023. La sentenza è stata emessa lunedì

Si conclude con la condanna a 2 anni e 6 mesi di reclusione, il processo di primo grado a carico di un 57enne di Surbo accusato di avere picchiato e perseguitato la moglie, controllandone ogni movimento, anche con l’utilizzo di un gps installato in macchina e di avere ferito il presunto amante, dopo una colluttazione.

La sentenza è stata emessa nella giornata di lunedì, dai giudici della prima sezione collegiale (presidente Annalisa de Benedictis). Il 57enne rispondeva delle accuse di maltrattamenti in famiglia, stalking e lesioni personali.

Ed è stato disposto il risarcimento dei danni di 5mila euro per ciascuna delle parti civili. Le due vittime erano assistite dagli avvocati Salvatore De Mitri e Tommaso Stefanizzo.  L’imputato, difeso dall’avvocato Federico Martella, potrà fare ricorso in Appello.

Secondo l’accusa, il 57enne spinto da una morbosa gelosia, avrebbe in più occasioni, minacciato ed aggredito i due presunti amanti, poiché era convinto che la moglie avesse una relazione sentimentale con l’altro uomo, conosciuto per ragioni professionali.

I fatti sarebbero avvenuti fra Surbo e Lecce, nell’arco temporale compreso tra il 2018 ed il 2023.

L’uomo, anzitutto, avrebbe offeso la donna con frasi del tipo “devi stare a cuccia, al posto tuo” e l’avrebbe minacciata di morte in più circostanze.

E nel mese di luglio del 2021, il 57enne l’avrebbe stretta per la gola, provocandole lividi sul collo. Solo l’intervento di uno dei loro figli, avrebbe contribuito ad evitare il peggio.

Oltre ai maltrattamenti venivano contestati una serie di atti persecutori. Il 57enne, secondo l’accusa, installò un sistema Gps nell’automobile della moglie, per controllarne i movimenti e nel novembre del 2022, l’avrebbe seguita fin sotto l’abitazione del presunto amante. Dopo essere entrato con la forza in casa, avrebbe picchiato la moglie, colpendola con un pugno in faccia e con calci sulla schiena. L’altro uomo sarebbe intervenuto per placare le ire del 57enne, ma avrebbe rimediato una ferita da taglio a una gamba.

Infine, il 57enne avrebbe girato ed inviato un video ai figli, come presunta prova del tradimento. Non solo, avrebbe forato le ruote delle auto della moglie e di quella del presunto amante.

La donna fu costretta a cambiare casa, portando con sé il figlio minorenne. Il marito avrebbe però continuato a perseguitarla con appostamenti e pedinamenti. Ed un giorno l’avrebbe bloccata mentre lei era in macchina, facendo finta di essere in possesso di un’arma da fuoco e minacciandola con frasi del tipo: “Sparo te e lui, vi ammazzo”.

Il 57enne è tuttora sottoposto al divieto di avvicinamento ad entrambi, con braccialetto elettronico.