Usura e tentata estorsione ai danni di un imprenditore, 62enne condannato a 4 anni e 4 mesi

L’imputato, un 62enne di Acquarica del Capo, al termine del processo è stato assolto però dall’accusa di avere incendiato la casa dell’imprenditore.

Avrebbe “taglieggiato” un imprenditore in difficoltà economiche e danneggiato la macchina della madre di quest’ultimo. Luigi Minghetti, 62enne di Acquarica del Capo, è stato condannato alla pena di 4 anni e 4 mesi di reclusione e al pagamento di 8mila euro di multa. La sentenza è stata emessa dal Gup Sergio Tosi, al termine del processo con rito abbreviato.

Il giudice ha ritenuto l’imputato colpevole dei reati di usura, tentata estorsione, danneggiamento, violazione di domicilio, diffamazione. Il gup ha assolto Minghetti da un episodio di tentata estorsione e dal reato di danneggiamento seguito da incendio.

L’imputato è stato condannato anche al pagamento di un provvisionale di 5 mila euro in favore dell’uomo e di 500 euro in favore della madre dell’imprenditore. Entrambi si erano costituiti parte civile con l’avvocato Mario Petrachi. Minghetti è invece difeso dall’avvocato David Alemanno e potrà presentare ricorso in Appello. In precedenza, il pm Francesca Miglietta ha invocato la condanna a 6 anni di reclusione.

Le indagini hanno fatto luce su di una serie di episodi avvenuti tra febbraio 2019 a ottobre dello stesso anno.

Tutto è cominciato dopo un sopralluogo per cercare di fare chiarezza su un incendio che aveva danneggiato una abitazione di un imprenditore. Era il 19 febbraio 2019. Il primo aprile la stessa abitazione dove erano divampate le fiamme era stata presa ancora di mira, vandalizzata. Nel racconto dell’imprenditore, incensurato, infatti, era emersa la verità nascosta dietro quegli episodi: la vittima aveva un debito di 3mila euro nei confronti di Minghetti a cui si era rivolto essendo in difficoltà economiche. E la paternità di quei danneggiamenti – il cui movente è da ricercare nella mancata corresponsione del capitale sottoposto a tasso d’interesse del 190,3% – sarebbe stata attribuita a Minghetti.

Il 62enne al termine del processo è stato assolto però dall’accusa di avere incendiato la casa dell’imprenditore.

Minghetti venne accusato di avere offeso la reputazione dell’imprenditore. E di avere tagliato e forato gli pneumatici dell’autovettura, parcheggiata sulla pubblica via, appartenente alla madre della vittima.

Minghetti venne arrestato dai Carabinieri della stazione di Salve a seguito di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip Simona Panzera. Per l’uomo, una volta concluse le formalità di rito, si sono aperte le porte di Borgo San Nicola, dove si trova tuttora recluso.