​Brucia la costa del Salento: ettari di vegetazione in fumo tra le province di Lecce e Taranto

Un vasto incendio ha raggiunto nella tarda mattinata di oggi l’area protetta della Palude del Conte, tra Torre Colimena e Punta Prosciutto. Per domare il rogo necessario l’impiego anche dei candair: ettari di macchia mediterranea in cenere. Si indaga sulla pista dolosa.

Brucia ancora il Salento. Nonostante siamo agli ultimi colpi di estate, l’emergenza incendi non pare arrestarsi. E così questa mattina si è registrato un nuovo episodio. È successo tutto all’interno dell’area protetta della Palude del Conte, una zona che comprende Torre Colimena, marina di Manduria, e Punta Prosciutto, località di mare di Porto Cesareo. Le fiamme in pratica hanno colpito l’esatto confine politico tra la Provincia di Lecce e quella di Taranto.
 
Qui ettari ed ettari di macchia mediterranea sono andati completamente in cenere per quella che si sospetta possa essere stata un’azione dolosa. Alberi di pino, distese di verde, ma anche sterpaglie: la furia del fuoco non ha risparmiato nulla. Alla prima vista di alcune colonne di fumo grigio qualcuno ha lanciato l’allarme ai Vigili del Fuoco della zona che, a stretto giro di tempo, si sono precipitati sul posto.
 
I caschi rossi della provincia tarantina hanno dovuto lavorare per intere ore prima di avere la meglio sulle lingue di fuoco. Non solo autopompe, ma per riuscire a spengere l’incendio (aiutato a distendersi anche dal soffio del vento) si è reso necessario anche l’impiego dei Fire Boss della Protezione Civile di Grottaglie che hanno provveduto a lanciare del ritardante.
 
Complice il vento, dicevamo, il rogo ha lambito anche alcune abitazioni presenti nei pressi dell’area, oltre a qualche struttura ricettiva, ma fortunatamente i pompieri sono riusciti ad evitare il peggio. Si sospetta che i focolai principali da dove tutto ha avuto inizia siano stati almeno tre e il sospetto che sull’atto ci possa essere la mano dell’uomo è più che concreto.
 
Quel che certo, invece, è che uno degli angoli più belli del Salento è stato ridotto in cenere.



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