Disposte nuove indagini per stabilire le cause della morte del bimbo di quindici mesi deceduto, nel gennaio di due anni fa, all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Il gup Carlo Cazzella ha accolto la richiesta di opposizione all’archiviazione presentata dagli avvocati Giampiero Tramacere e Sergio Signore, i legali della coppia che presentò denuncia all'epoca dei fatti. Il giudice ritiene che durante il primo ricovero "il paziente non sia stato visitato per un arco piuttosto lungo" e che "la cartella clinica redatta dai medici fosse stringata e poco esaustiva".
Il pubblico ministero Roberta Licci, titolare dell'inchiesta, nei prossimi tre mesi dovrà disporre una nuova perizia, affidandola a consulenti nominati fuori dalla provincia di Lecce. Rimangono "sotto inchiesta" con l’accusa di omicidio colposo, due medici del Fazzi, mentre le posizioni di altri quattro camici bianchi è stata già archiviata.
Secondo i legali della coppia rimane un grosso punto oscuro il rapido peggioramento delle condizioni di salute del bimbo, tra il primo pomeriggio del 3 gennaio del 2015 e la mattina del giorno successivo, presso il reparto di pediatria. Inoltre, andrebbero approfondite le cause della morte. Gli esami clinici eseguiti subito dopo il decesso, riscontrarono una grave infezione polmonare provocata dal virus H1N1.
Ricordiamo che all'inizio del 2015, i genitori del bimbo di appena 15 mesi si recarono al pronto soccorso del Fazzi, poiché il piccolo continuava ad avere la febbre alta, nonostante la somministrazione di antipiretici. Venne diagnosticata un’infezione alle tonsille e prescritta una cura farmacologica. Il bimbo venne dimesso, ma il giorno dopo le sue condizioni si aggravarono e venne ricoverato d’urgenza. Il quadro clinico del paziente continuò a peggiorare e venne trasferito nel reparto di Rianimazione in stato comatoso. Ogni tentativo di salvare la vita al piccolo si rivelò inutile.
