Un presunto caso di usura bancaria ai danni di un 43enne di Trepuzzi, per il quale rischiano il processo i vertici di una nota banca. Il gup Cinzia Vergine ha fissato per il 7 marzo 2017 l'udienza preliminare. Innanzi al giudice dell'udienza preliminare dovranno comparire: V. A. P., 73enne di Matino, in qualità di Direttore Generale della Banca; D. C., 57 anni di Tricase, quale Responsabile della Funzione Crediti Ordinari; S. L., 59 anni di Maglie, Responsabile della filiale di Surbo e A. L., 67enne di Lecce, vice responsabile ed addetto ai fidi, presso la stessa filiale. I quattro imputati rispondono del reato di usura aggravata dall'esercizio di attività bancaria. Occorre precisare, che sarà il giudice dell'udienza preliminare a stabilire se proscioglierli o mandarli sotto processo.
Secondo l'accusa rappresentata dal pubblico ministero Roberta Licci, gli imputati, ciascuno in base ai ruoli ricoperti, avrebbero concesso un mutuo ad M.L. 43 anni di Trepuzzi, applicando interessi usurari.
La presunta vittima, in data 18 settembre di 10 anni fa, avrebbe ottenuto un mutuo di 90mila euro della durata di vent'anni con tasso fisso del 5,880, attraverso un contratto depositato innanzi al notaio. Le rate accordate erano 240 con scadenza mensile. Tale contratto era garantito dall'ipoteca volontaria di 180mila euro su di un immobile di proprietà di M.L.
La Banca, in base alla tesi accusatoria, avrebbe poi addebitato sul conto corrente del cliente, rate progressivamente crescenti e maggiorate dall'aggiunta di voci di oneri, spese ed interessi di mora. In particolare, secondo l'accusa, l'istituto bancario si sarebbe fatto promettere da M.L. interessi pari al 8,880, dunque superiori al tasso soglia.
Nello specifico, V.A.P. in qualità di Direttore Generale della Banca avrebbe provveduto alla predisposizione e diffusione della circolare (emessa il 12 gennaio del 2005) riguardante la disciplina della concessione ed erogazione dei mutui ipotecari fondiari (applicata al contratto di M.L).; D.C., quale Responsabile della Funzione Crediti Ordinari, avrebbe deliberato la pratica di mutuo; S.L. come Responsabile della filiale di Surbo invece è accusato di aver proposto il mutuo nei termini sopraindicati; infine, A.L. quale vice responsabile ed addetto ai fidi ed interlocutore diretto di M.L., avrebbe predisposto la pratica.
Gli accertamenti condotti dalla GdF hanno preso avvio dalla denuncia del 43enne di Trepuzzi, a cui era allegata la consulenza tecnica.
Il pm, accogliendo l'istanza di alcuni imputati, ha poi chiesto l'incidente probatorio ritenendolo un "accertamento indispensabile ai fini della prova dei fatti". La difesa aveva infatti depositato una memoria difensiva, allegando a sua volta la consulenza tecnica di parte, relativa alla ricostruzione dei tassi d'interesse. In particolare, contestava errori di valutazione e di calcolo nella C.T. della Procura. Il gip Alcide Maritati ha rigettato però la richiesta del pm.
Gli imputati sono assistiti dall'avvocato Andrea Rollo. La parte offesa è difesa dall'avvocato Pierfilippo Centonze. Occorre infine sottolineare che il pm ha disposto il sequestro della pratica di mutuo su richiesta del difensore di M.L. Di conseguenza, la banca non può agire contro la parte offesa con procedura esecutiva.
Usura bancaria ai danni di un cliente? Direttore Generale rischia il processo
Secondo l’accusa, gli imputati, ciascuno in base ai ruoli ricoperti, avrebbero concesso un mutuo a un 43 anni di Trepuzzi, applicando interessi usurari. Occorre precisare, che sarà il giudice dell’udienza preliminare a stabilire se proscioglierli o mandarli sotto processo.