Presunto abusivismo edilizio. Gip dispone sequestro del Lido Zen di Gallipoli. Dieci indagati

Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone e dieci persone sono state iscritte nel registro degli indagati.

Un nuovo sequestro di un lido è in corso, in queste ore. L’operazione è condotta dagli uomini della Guardia Costiera di Gallipoli, sulla base di un decreto di sequestro preventivo a firma dal gip Michele Toriello. Destinatario del provvedimento il lido Zen, in località Baia Verde a Gallipoli, uno dei più rinomati della costa ionica, a cui a breve verranno apposti i sigilli.

L’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone avrebbe evidenziato una serie di abusi edilizi, in un’area sottoposta a vincolo idrogeologico.

Sono dieci le persone iscritte nel registro degli indagati. Si tratta di: Brunella Rausa, 56 anni di Casarano e Cesario Faiulo, 54 anni di Casarano, ex amministratori della società; Emanuele Casciaro, 41 anni di Taviano, legale rappresentante “ZEN s.r.l.”; l’imprenditore Angelo Marrella, 50 anni di Lecce, titolare di una parte dell’area finita sotto sequestro; Marco Fumarola, 35enne di Gallipoli, tecnico progettista; Giuseppe Cataldi, 65 anni di Gallipoli, ex Responsabile UTC; Sergio Leone, 65 anni di Taviano, Dirigente incaricato dell’UTC; Laura Rella, 69 anni e Paola Vitali, 39 anni, entrambe di Matino che si sono succedute come Dirigenti dell’Ufficio Demanio; Vincenzo Schirosi, 68enne di Gallipoli, ex dipendente comunale.

Rispondono, a vario titolo e in diversa misura, dei reati di distruzione e deturpamento di bellezze naturali, lottizzazione abusiva, opere eseguite in assenza di autorizzazione, occupazione del demanio marittimo.

Le indagini

I presunti illeciti fanno riferimento ad un lungo periodo ed a partire dal 2012.

In particolare, vengono contestati interventi edilizi per realizzare una struttura destinata a stabilimento turistico-balneare ed attività ricreative di intrattenimento musicale e danzante anche in orari notturni. La superficie complessiva del lido Zen di circa mq.1.856.72 è difatti caratterizzata da un primo manufatto composto da chiosco-bar, laboratorio, deposito e servizio igienico coperto da grande porticato con due scale in ferro. E poi, c’è un altro complesso adibito a servizi igienici-infermeria-docce, camminamenti e pedane, insistenti in parte su area Demaniale Marittima, ma anche in zona soggetta a vincolo idrogeologico.

E viene contesta agli indagati l’assenza del permesso di costruire, dei nulla osta delle Autorità preposte al vincolo e dei titoli demaniali rilasciati del Capo del Compartimento. Difatti, gli assensi rilasciati, riguarderebbero la realizzazione di strutture precarie e facilmente amovibili con vincolo di stagionalità.

Sotto la lente della Procura è finita in particolare la “terrazza” che risultava utilizzata, non solo come solarium mediante l’installazione di attrezzature balneari, ma anche come postazione “ragazze immagine” e “privè” per lo svolgimento di eventi di intrattenimento musicale.

Inoltre, dalle verifiche effettuate dal personale della Capitaneria di Porto di Gallipoli e dal Consulente tecnico, sono emerse delle irregolarità relative all’impianto di smaltimento reflui originario.

Secondo il gip Toriello, ci troviamo di fronte ad una “totale difformità degli interventi realizzati rispetto a quelli assentiti, essendosi in presenza di opere stabili, permanenti e tutt’altro che precarie, incompatibili con lo speciale regime che l’ordinamento prevede proprio per salvaguardare l’area vincolata sulla quale le opere insistono”.

 



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