Abusi verso una volontaria. Disposta l’imputazione coatta per due sottufficiali

Il gip ha rigettato la seconda richiesta di archiviazione che era stata avanzata dal pm ed ha chiesto alla Procura di avanzare la richiesta di rinvio a giudizio per entrambi.

Disposta l’imputazione coatta, nei confronti di due sottufficiali della Capitaneria di porto di Otranto, per i presunti abusi verso una 27enne salentina, volontaria in ferma prefissata di un anno.

La decisione porta la firma del gip Angelo Zizzari, il quale dopo la camera di consiglio delle settimane scorse, ha rigettato la seconda richiesta di archiviazione per il reato di violenza sessuale, che era stata avanzata dal pm Luigi Mastroniani, sostenendo come le dichiarazioni della persona offesa siano credibili e supportate da altri elementi acquisiti. Il gip ha chiesto alla Procura di avanzare, entro dieci giorni, la richiesta di rinvio a giudizio per entrambi.

Sarà poi un altro giudice a fissare l’udienza preliminare ed a stabilire se mandare a processo i due sottufficiali.

Va detto che dopo un prima richiesta di archiviazione, il gip aveva chiesto al pm di disporre nuove indagini, con l’interrogatorio della madre e di due colleghe della volontaria.

L’inchiesta era scaturita dalla denuncia della giovane che sosteneva di essere stata costretta a subire le molestie anche quando era a lavoro, in servizio presso l’Ufficio marittimo circondariale di Otranto. Secondo la querela, gli abusi si sarebbero verificati tra agosto del 2020 a novembre del 2022. Si parla di apprezzamenti non desiderati, e di altre molestie durante i turni di notte in sale operativa o via social.

Invece, secondo la difesa dei due indagati, rappresentata dagli avvocati Silvia Mauro, Veronica Merico, Gregorio Fusco e Marco Castelluzzo, si sarebbe trattato di una “scusa” della giovane volontaria, da fornire ai genitori, per non proseguire l’esperienza in ambito militare.

Ora si attendono gli sviluppi della delicata vicenda giudiziaria.