Cerca di far rientrare un detenuto in cella e viene aggredito, ispettore penitenziario rimedia tre punti di sutura

L’aggressione nel pomeriggio di ieri nel carcere di Lecce, a opera di un uomo di origine albanese. L’agente è stato costretto a ricorrere alle cure dei sanitari

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L’altro giorno un episodio nel carcere di Altamura e nella giornata di ieri in quello di Lecce. Prosegue l’annosa situazione degli istituti penitenziari pugliesi, vere e proprie polveriere.

Nel pomeriggio di ieri, infatti, presso il carcere di “Borgo San Nicola”, un detenuto di origini albanesi, visibilmente agitato non ha voluto far rientro nella propria stanza di pernottamento, inveendo contro il personale e affermando che avrebbe creato disordini. Gli agenti in servizio al fine di calmarlo e di rispristinare la sicurezza sono intervenuti ma l’uomo ha cercato di colpirli con violenza.

A questo punto, un ispettore, giunto sul posto per risolvere la criticità è stato aggredito e colpito e ha dovuto ricorrere alle cure del Pronto Soccorso, a causa di una ferita che ha comportato tre punti di sutura all’arco sopraccigliare e 8 giorni di prognosi, non prima, però, di aver ripristinato la calma. Il detenuto è stato denunciato per lesioni.

A darne notizia, Stefano Caporizzi, Segretario Generale Regionale del Sindacato Uil Pa. P.P.

“Come abbiamo più volte denunciato – afferma Caporizzi – ci preoccupano la regolarità con cui vengono poste in essere aggressioni ai danni degli agenti penitenziari, circa tre al giorno.

Riteniamo che sia necessario per la Puglia uno sfollamento extraregionale (avendo il primato, in termini percentuali, di sovraffollamento nazionale) e una modifica delle piante organiche basterebbe pensare che, per esempio, la Casa Circondariale di Lecce ospita circa 1.200 persone ristrette, a fronte di una capienza di 660 e una pianta organica sottostimata considerando che nel 2001 la previsione organica era di 761 unità di polizia penitenziaria con diversi padiglioni detentivi in meno”.



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