La vicenda giudiziaria dell'aggressione al ragazzino di Campi, portatore di disabilità psichica si arricchisce di un nuovo capitolo.
L'avvocato Massimo Bellini, difensore di Riccardo Cassone e i legali Giovanni Gabellone e Larissa Luca, hanno nuovamente "concordato" il patteggiamento, ma questa volta a 2 anni, con il pubblico ministero Angela Rotondano. I legali hanno presentato questa ulteriore istanza (sempre subordinata alla sospensione della pena), senza chiedere le generiche, ma "appellandosi" ad un'attenuante speciale per chi ha dimostrato di collaborare che permette di dimezzare la pena. L’attenuante si richiama all'articolo 605 comma 5 n.1 e 2 sul sequestro di persona e riguarda la liberazione di un minore. Infatti, Cassone e Tauro si sarebbero adoperati a liberare dalle catene, il 13enne portatore di handicap psichico, dopo le varie manifestazioni denigratorie e ingiuriose ai suoi danni, come risulterebbe dalle dichiarazioni degli stessi imputati.
Adesso, sarà un altro gup (i due precedenti giudici che si sono occupati del caso, risulterebbero incompatibili) a stabilire se accogliere o meno il patteggiamento, nell'ambito dell'udienza preliminare che verrà fissata nei prossimi giorni. Proprio nelle scorse ore, invece, il gup Carlo Cazzella aveva emesso il decreto di giudizio immediato (a seguito della richiesta del pm), nei confronti di Riccardo Cassone ed Edoardo Tauro, fissando la data d'inizio del processo con il rito ordinario, al prossimo 21 aprile dinanzi al giudice monocratico della prima sezione, Silvia Minerva. Adesso la situazione è nuovamente cambiata e si attende il verdetto del nuovo gup.
Ricordiamo che il 26 febbraio scorso, il giudice Vincenzo Brancato ha rigettato il patteggiamento a 2 anni e 6 mesi per ciascuno degli indagati, con la sospensione condizionale della pena. Il giudice ha motivato la decisione, anzitutto, sottolineando che essi non meritino la concessione delle attenuanti generiche. In merito all'accusa di atti persecutori, il gip specifica che essi si sono protratti per un anno e sono stati posti in essere, fino alla data successiva al compimento, da parte degli indagati, di 21 anni. Il giudice, poi riteneva insussistente la presunta collaborazione mostrata in sede d'indagini, da parte dei due ragazzi, aggiungendo che essi "non hanno offerto alcun risarcimento. Inoltre, secondo il gip, potevano essere contestate agli indagati, anche le accuse di furto (o rapina) del telefono cellulare e la cessione di sostanza stupefacente (nel filmato i ragazzi sarebbero immortalati nell'atto di fumare uno spinello).
Ricordiamo che il grave episodio di violenza, avvenne nel novembre del 2014 e fu filmato con un telefonino. Cassone e Tauro erano finiti agli arresti domiciliari con accuse pesantissime: sequestro di persona, violenza privata e persecuzione di un minorenne affetto da un handicap mentale. Il video divenuto virale su WhatsApp tra i giovani di Campi Salentina, venne registrato con il cellulare da un altro ragazzo.
Nel filmato, infatti, si vede chiaramente come quattro ragazzi Cassone, Tauro, A.G.( un minorenne già identificato e denunciato a piede libero) abbiano legato il ragazzino disabile con catena e lucchetto. Una persecuzione durata oltre un’ora, durante la quale i tre bulli gli avrebbero persino urinato sulle gambe e una volta liberatolo, gli avrebbero intimato di non parlarne con nessuno. I tre"bulli" sono stati " traditi" proprio da quel video. Il filmato, infatti, è arrivato tra le mani di una compagna di classe del 13enne, la quale ha provveduto ad informare la madre del ragazzino. Questa assistita dall’avvocato Cosimo Casaluci ha deciso così di denunciare l’episodio di bullismo subito dal figlio.
Ricordiamo che sia Cassone che Tauro sono sempre agli arresti domiciliari poiché il Tribunale del Riesame ha rigettato il mese scorso, la richiesta di scarcerazione per Riccardo Cassone.
