Colpisce un agente penitenziario con una bottiglia d’acqua e poi lo spintona, nuova aggressione nel carcere di Lecce

Il detenuto non è nuovo a simili comportamenti, nei giorni scorsi si è reso responsabile di altre aggressioni e di un tentativo di incendio.

Giorni roventi quelli che si stanno vivendo presso la casa circondariale di “Borgo San Nicola” e non per le temperature torride che quest’estate sta regalando al Salento, ma per la situazione di disagio con le quali sono costretti a confrontarsi gli agenti di Polizia Penitenziaria.

A pochi giorni di distanza, infatti, una nuova aggressione si è verificata nel carcere di Lecce. Le lancette dell’orologio segnavano all’incirca le 14.30, quando, un detenuto straniero, con problemi psichici, ha aggredito un Assistente Capo Coordinatore di Polizia Penitenziaria colpendolo con una bottiglia d’acqua e spintonandolo.

L’aggressore, tra l’altro, non è nuovo a episodi del genere, in quanto, nei giorni scorsi, si è reso responsabile di altre aggressioni e di un tentativo di incendio.

“Continuano le aggressioni nel carcere di Lecce nei confronti degli agenti che hanno la sola colpa di recarsi in servizio per lavorare”, ha affermato il Segretario Regionale della Puglia dell’Osapp, Ruggiero Damato.

“Gli agenti svolgono turni massacranti di 8, 10 e 12 ore a causa della carenza di personale e invece di ricevere sostegno, sono costretti a fare i conti con il silenzio assordante da parte di chi dovrebbe intervenire e invece non lo fa, mettendo a rischio, non solo il Corpo, ma anche l’istituto di pena.

Auspichiamo – conclude Damato – che la riforma del sistema penitenziario e del Corpo di Polizia Penitenziaria, sulla quale è in corso una discussione, venga fatta nell’immediatezza, in quanto non c’è più tempo da perdere”.



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