
Respinta la richiesta di patteggiamento ad 1 anno e 7 mesi di reclusione, con pena sospesa, per il 58enne, originario di Galatina ma residente a Torino, arrestato il 19 febbraio scorso, per l’aggressione ad un medico di 35 anni, in servizio nella guardia medica di Cutrofiano, “reo” di avergli richiesto il pagamento della visita, poiché residente fuori regione, come previsto dalla normativa regionale.
Il giudice monocratico Elena Coppola, nell’udienza di oggi del processo per direttissima, ha rigettato l’istanza di patteggiamento, disponendo un rinvio al 26 marzo per riformulare la richiesta e stabilire un accordo per il risarcimento del danno e per chiedere la revoca della misura cautelare dei domiciliari e la sospensione della pena (sotto i due anni).
Intanto l’Asl si è costituita parte civile con l’avvocato Alfredo Cacciapaglia.
In precedenza, l’avvocato Davide Polimeno, legale dell’indagato, aveva concordato la pena con il pm Luigi Mastroniani. Il 58enne risponde di violenza, minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale, lesioni personali e interruzione di pubblico servizio.
Il medico aggredito, assistito dall’avvocato Mario Tarantino, aveva riportato lesioni giudicate guaribili in sette giorni. L’arresto, disposto dalla Procura, era avvenuto in flagranza differita sulla scorta della nuova normativa, poiché connesso con l’esito della visita medica per le lesioni subite dal professionista.
I fatti risalenti alle 4 del mattino dello scorso 19 febbraio. si erano verificati presso la guardia medica in via Fieramosca, nel centro abitato di Cutrofiano. L’uomo si era presentato lì, per un dolore all’orecchio. Ed il medico aveva disposto un’iniezione intramuscolare, informando il paziente sull’obbligo di corrispondere la somma di 20 euro, come ticket previsto per i residenti fuori regione. A quel punto, il 58enne avrebbe strattonando il medico fino a farlo cadere. E dopo essersi allontanato dall’ambulatorio, una decina di minuti dopo, si sarebbe ripresentato con altre due persone, colpendo la grata metallica chiusa dalla vittima. Avrebbe minacciato il medico con frasi in dialetto del tipo (“Se ti trovo in giro, ti spacco il cuore”), e dopo averlo sputato, si sarebbe allontanato da lì.