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Aggressione omofoba in un locale? Tre persone finiscono sotto processo

Tre persone sono finite sotto processo nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta aggressione a sfondo omofobo al titolare di un pub a Leverano. Il gup Silvia Saracino, nella giornata di oggi, al termine dell’udienza preliminare, ha accolto l’istanza del pm ed ha rinviato a giudizio: S. M. S., 71enne commerciante di Carmiano, l’agente di polizia penitenziaria P.C., 50 anni, di Santa Maria Capua Vetere (in provincia di Caserta) e A. E. D, 60enne, imprenditore di Leverano. La presunta vittima si è costituita parte civile con l’avvocato Francesco Cazzato.

Gli imputati rispondono delle accuse di lesioni personali e violenza privata, con l’aggravante della finalità di discriminazione e di odio. Sono difesi dagli avvocati Sandro Matino, Andrea Sambati e Antonio Piccolo e potranno difendersi dalle accuse nel corso del dibattimento. Il processo si aprirà il prossimo 19 gennaio.

I fatti risalgono al 25 agosto del 2021 e si sarebbero verificati all’interno di un pub di Leverano. In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, i tre individui avrebbero fatto ingresso nel locale, in tarda serata. E ad un certo punto S.M.S. si sarebbe rivolto al titolare del pub con frasi del tipo: “Facci da bere… la cosa più costosa che avete, anche se siete uomini a metà visto che siete gay”. E poi: “Sono orgogliosamente fascista. L’Italia va avanti grazie a noi e non a voi froci”. Il malcapitato avrebbe allora chiesto ai tre avventori di lasciare il locale. E sempre S.M.S. gli avrebbe tirato due schiaffi in faccia, mentre P.C. lo avrebbe afferrato alle spalle e spinto in un angolo, facendogli sbattere il viso contro il muro. Invece, A.E.D. avrebbe assistito alla scena, senza fare nulla per impedire il compiersi del pestaggio. Il titolare del pub rimediò una serie di lesioni poi giudicate guaribili in quindici giorni.