Detenuto aggredisce gli agenti nel reparto infermeria. Damato: “formiamo i poliziotti penitenziari”

Dopo l’aggressione nel reparto infermeria del Carcere di Lecce Damato chiede che venga ristrutturata e rafforzata la Polizia Penitenziaria con nuove figure professionali come psicologi, psichiatri e poliziotti preparati ad affrontare situazioni ‘delicate’.

L’aggressione agli agenti avvenuta, questa volta, nel reparto infermeria del Carcere di Lecce, ha spinto il segretario regionale di Puglia, Ruggero Damato a (ri)accendere i riflettori sulla polizia penitenziaria, a suo dire, abbandonata a se stessa o costretta a far fronte a situazioni difficili che, secondo Damato, dovrebbero essere gestite in maniera diversa.

L’ultimo fatto è accaduto martedì, 26 luglio, Un detenuto straniero di trent’anni, con diversi problemi psichici alle spalle che richiederebbero – a detta del segretario regionale – cure in strutture sanitarie ha letteralmente divelto la porta del bagno e, dopo averla usata per mandare in frantumi un vetro, si è scagliato contro i poliziotti. Solo la prontezza e la professionalità degli agenti hanno evitato il peggio. Nessuno è rimasto ferito, non fisicamente almeno perché il poliziotto titolare della sezione ha dovuto ricorrere alle cure mediche per lo stato di agitazione causato dalla situazione. Il risultato sono 5 giorni di prognosi.

Non solo, poiché il giorno prima, il trentenne ha appiccato il fuoco nella sua cella ed è stato scongiurato il peggio solo grazie al tempestivo intervento della polizia penitenziaria e di un altro detenuto. Quest’ultimo, utilizzando un estintore, ha domato le fiamme che avevano raggiunto anche alcuni suppellettili. Si tratta di Piero Antonio Del Vescovo, detenuto ai lavori interni.

Per il 30enne detenuto straniero è stato invece necessario il TSO (trattamento sanitario obbligatorio) senza l’uso della forza, come si legge nella nota a firma di Damato che continua a chiedere come mai chi è affetto da gravi patologie psichiche non è assegnato ai Rems, invece, – scrive – di essere “scaricato” sulla Polizia Penitenziaria che non ha la formazione necessaria né i mezzi – tra cui stanze dedicate con la presenza 24 ore su 24 dello specialista Psichiatrico – per gestire i detenuti che hanno bisogno di una attenzione in più.

Si potrebbe, suggerisce Damato, anche ristrutturare e rafforzare la Polizia Penitenziaria con nuove figure professionali come Psicologi, Psichiatri, e poliziotti dedicati al trattamento, separando, di fatto, sicurezza e trattamento.



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