Un colpo di pistola al collo è stato fatale per Luigi Guadadiello, vittima di un agguato nei pressi di casa a Squinzano. È quanto sarebbe emerso dall’autopsia eseguita dal medico legale Alberto Tortorella. Un proiettile avrebbe raggiunto la zona del collo per poi perforare l’aorta, come ipotizzato in precedenza. Un altro, invece, avrebbe colpito la gamba del 42enne. I risultati completi dell’esame, invece, si conosceranno nei prossimi mesi.
Intanto, nel pomeriggio di oggi si svolgeranno i funerali presso la chiesa matrice a Squinzano.
L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Giovanna Cannarile della Direzione Distrettuale Antimafia. Nove familiari della vittima sono assistiti dall’avvocato Giuseppe Presicce.
Il 42enne di Squinzano è stato raggiunto da diversi colpi d’arma da fuoco, nella tarda serata di martedì. A nulla è servita la corsa dell’ambulanza al Vito Fazzi di Lecce, dove i medici hanno constatato il decesso dell’uomo.
In base a quanto emerso finora, sarebbero state più persone a sparare al 42enne, freddato da alcuni colpi di pistola, mentre usciva di casa con la compagna, il figlio neonato e altri due famigliari. Si ipotizza un agguato in stile mafioso e non si esclude un regolamento di conti nell’ambito della criminalità organizzata e dello spaccio di droga.
Sul posto sono giunti i carabinieri della compagnia di Campi Salentina e i colleghi della sezione investigazioni scientifiche che hanno rinvenuto dieci bossoli.
E secondo le prime ricostruzioni, Guadadiello, avendo visto i suoi assassini, avrebbe tentato invano di fuggire a piedi. Alcuni testimoni avrebbero riferito la presenza di un’auto scura di grossa cilindrata che si è poi allontanata a velocità sostenuta. Inoltre, sono finite al vaglio dei carabinieri le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona e le celle telefoniche.
