La storia della piccola Giorgia, la stellina di Berdon dal nome della malattia rara che le ha impedito di mangiare, ha “conquistato” anche «Le Iene». La trasmissione di punta di Italia1 ha voluto raccontare la vita di questa bambina speciale attraverso le parole di mamma, Elisa. Con un filo di voce, questa coraggiosa guerriera ha ripercorso tappa dopo tappa gli ultimi undici anni, dalla scoperta della sindrome che ha bloccato l’intestino di sua figlia al volo negli Stati Uniti in quel lontano 2015 alla ricerca di una speranza.
L’ospedale di Pittsburgh è stato lo uno scoglio a cui questa famiglia salentina si è aggrappata. Nella quotidianità di Giorgia e di Elisa non ci sono svaghi o amici, ma solo dottori, stanze d’ospedale e terapie in attesa di un donatore. Solo un trapianto poteva salvare la vita a questa piccola, grande donna. Quel momento è arrivato 6 mesi fa , grazie ad un angelo scomparso in un incidente stradale. L’operazione durata più di 10 ore e un altro cammino da cominciare, un’altra pagina da scrivere. Elisa sapeva che la strada era tutt’altro che in discesa, ma mai avrebbe immaginato che la situazione precipitasse come accaduto nelle ultime settimane.
Giorgia piange, racconta alla mamma di avere dei dolori atroci, lei che nella sua vita ha imparato a ‘sopportare’ si lamenta. “Scopriamo che ha un’infezione al pericardio, una situazione mai vista prima nella sua situazione rara che preoccupa i medici”, racconta Elisa. “Forse per un’infezione batterica si sono formati liquidi nel suo pericardio che hanno coinvolto anche i polmoni. In condizioni normali una persona può sopportare fino a 5 millilitri, a lei ne hanno aspirati 200”, spiega la mamma.
Elisa non regge, ha bisogno di un aiuto. E qui che Le Iene entrano in gioco. Raccolgono l’appello di questa mamma che chiede solo un visto speciale per la sorella. «Dormo più o meno 4 ore a notte. Sono stanca, chiedo il vostro aiuto perché non ce la faccio più» racconta.
«Ho bisogno dell’aiuto di mia sorella che è pronta a sottoporsi al tampone prima di partire e qui resterà in quarantena per evitare rischi che con Giorgia non possiamo correre». Spiega di aver chiesto all’ambasciata americana un visto umanitario, ma è passato un mese e non ha ancora ricevuto risposta. . “Da italiana chiedo aiuto al mio Paese, se la Farnesina può fare qualcosa” dice tra le lacrime.
E speriamo possa ricevere presto un aiuto!
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